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Con l'emergenza la produzione di rifiuti è calata del 18%

Calano le tipologie "classiche" di rifiuti, ma aumentano gli ingombranti. Molte le segnalazioni di mascherine gettate a terra

Con l'emergenza coronavirus la produzione di rifiuti a Trento è calata quasi del 18,5%. A dirlo sono i numeri diffusi dal Comune, relativi al mese di marzo 2020. La produzione di rifiuti urbani nel Comune di Trento, pari a 4.058 tonnellate, è sensibilmente minore rispetto alla media di marzo degli ultimi 10 anni (4978 tonnellate).

Le tipologie che mostrano il calo maggiore sono metalli (70 tonnellate a gennaio, 54 a febbraio e 35 a marzo), plastica (32 tonnellate a gennaio, 26 a febbraio e 18 a marzo), legno (2010 tonnellate a gennaio, 191 a febbraio e 114 a marzo), tessili ovvero abiti usati (40 tonnellate a gennaio, 31 a febbraio e 15 a marzo) rifiuti R.A.E.E. vvero elettronica (79 tonnellate a gennaio, 61 a febbraio e 34 a marzo) e materiale inerte da demolizioni (189 tonllate a gennaio, 229 a febbraio e 102 a marzo). Auenta invece la tipologia "Ingombranti a recupero", probabilmente perchè in questo periodo confluiscono anche rifiuti ascrivibil ad altre tipologie: in questo caso l'aumento va dalle 13 tonnellate di gennaio alle 56 di marzo. 

Altre curiosità: "sono diminuite le segnalazioni di abbandono di rifiuti, probabilmente a causa delle limitazioni agli spostamenti. Numerosi cittadini segnalano invece deiezioni canine lasciate in strada o sui marciapiedi e mascherine o guanti gettati per terra, soprattutto vicino ai supermercati. L'Amministrazione comunale invita i cittadini a un maggiore senso civico per contribuire non solo al decoro della città ma anche alla salute dei suoi abitanti, visto che mascherine e guanti sono potenziali diffusori del Coronavirus".

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