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Maschi bravi in matematica? Sì, ma è colpa degli stereotipi

La Libera Università di Bolzano promuove uno studio che potrà servire da indirizzo per le scuole

Maschi più bravi delle femmine in matematica. Uno stereotipo, con un fondo di verità, a sua volta fondato su altri stereotipi. Questo, parafrasando, è la base di partenza dello studio promosso dalla Libera Università di Bolzano all'interno del progetto di ricerca GegaMath oordinato dal professor Giorgio Bolondi.

Il punto da cui partire è la conclamata superiorità degli studenti di sesso maschile nel risolvere problemi matematici. Un dato oggettivo, confermato dai vari test di valutazione dei sistemi scolastici: il noto test Invalsi in Italia, per esempio, o il suo omologo Vera in Germania. 

Al tempo stesso le differenze cognitive per qusto tipo di abilità non sono mai state trovate. "La letteratura scientifica ci spiega che questa differenza è dovuta perlopiù al permanere di stereotipi e di convenzioni rispetto alle potenzialità di maschi e femmine e, ovviamente, non ha basi cognitive" spiega il professor Bolondi.

Non si tratta di stereotipi che ci fano giudicare migliori i risultati dei maschi rispetto a quelli delle femmine, si badi bene, bensì di stereotipi che tengono le ragazze lontane dalla matematica, con il risultato di portarle a sviluppare in misura minore abilità matematiche. Questa, almeno, l'ipotesi più plausibile.

Confermare o smentire questa ipotesti sarà compito del team di ricerca, che ha l'obiettivo finale di cambiare le cose. "Nel prossimo futuro, speriamo che queste indicazioni possano fungere da stimolo per l'elaborazione, anche comune se necessario, di linee-guida per migliorare le prestazioni in campo matematico delle studentesse della provincia", conclude il professore.

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