Toni Capuozzo: artigiano del giornalismo a Trento
“Quello che mi interessa è che io credo, piuttosto ostinatamente, in due sole categorie, o forse tre: buon giornalismo, cattivo giornalismo, giornalismo mediocre.” A parlare è Toni Capuozzo storico inviato di guerra di TG4, TG5 e Studio Aperto. Capuozzo sarà a Trento venerdì 25 ottobre alle ore 18 nella sala Rosa della Regione. Per il giornalista è un ritorno nel capoluogo trentino. Qui infatti Capuozzo si iscrisse nel 1969 alla facoltà di Sociologia incuriosito da quella che veniva definita “università critica”. Nel libro “I luoghi del '68” Capuozzo racconta: “Non conoscevo Trento, se non per averla vista dal finestrino del treno, mentre andavo a Bolzano a trovare parenti. Era una città chiusa tra le montagne, freddissima d'inverno, caldissima d'estate. La piccola capitale di una provincia conservatrice e immobile, austera e laboriosa.” Narra poi di studenti che impararono presto l'arte della mobilitazione, di Rostagno, di Boato, di Lombardini, un affresco a tutto tondo di quegli anni. Per concludere affermando che “Tornare a Trento non è un pellegrinaggio per me... tutto è cambiato”.
A Trento il giornalista sarà protagonista dell'incontro dal titolo “Toni Capuozzo: artigiano del giornalismo”, ore 18 sala Rosa Palazzo della Regione. L'incontro è aperto alla cittadinanza. Evento che vuol riflettere sul ruolo del giornalista oggi, all’interno di una complessità sempre crescente, in cui si è chiamati ad avere i piedi ben saldi nelle radici, ossia in quell’etica che dà la rotta della professione. Capuozzo ha più volte espresso la sua idea di giornalismo come artigianato spiegando che un giornalista non dovrebbe attribuirsi il compito di predicatore, ma avere una certa dose di buon senso sapendo che non è un’artista, ma un artigiano. Perchè il lavoro dell'artigiano comporta una sapienza che nasce dall'esperienza, non dalla scuola. La formula del giornalista/artigiano è avere gli elementi strettamente legati alla professione, quindi la scrittura e la velocità nello scrivere, ma soprattutto la capacità di usare il buon senso: elemento base di un giornalista valido al quale Capuozzo aggiunge anche un pizzico di umiltà: “Anche se, dice, è una parola un po’ fuori moda”. Di lui Giuliano Ferrara ha scritto: “Capuozzo mi piace, perchè è uno scrittore spiritualmente implicato in tutto e capace di un sottile e amichevole cinismo verso cose e persone, insomma quel miscuglio tra un bevitore gaudente, un cristiano solare in giro per il mondo e un disperato alla ricerca delle idee giuste. In una formula, un grande reporter. Insomma, il mio contrario.” Capuozzo ha cominciato a fare il giornalista dopo aver fatto molti altri lavori: insegnante, operai o in fonderia, scaricatore... si è interessato per molti anni dell'America Latina, seguendo in particolare i conflitti in America Centrale. Ha lavorato per Reporter, Panorama Mese ed Epoca. Durante la Guerra delle Falkland (1982) ottiene un'intervista esclusiva al grande scrittore Jorge Luis Borges. Per Mixer ha realizzato inchieste sulla criminalità organizzata nel Sud Italia. Ha seguito da vicino le vicende della guerra dei Balcani e dei conflitti in Medio Oriente. In seguito, collabora con alcune testate giornalistiche del gruppo editoriale Mediaset (TG4, TG5, Studio Aperto), seguendo in particolare le guerre nell'ex Jugoslavia, i conflitti in Somalia, in Medio Oriente e in Afghanistan e l'Unione Sovietica. Vicedirettore del TG5 fino al 2013. ha condotto il programma “ Terra!”. È autore di numerosi libri tra cui: “Le guerre spiegate ai ragazzi” e “il Segreto dei marò”. Ha ricevuto numerosi premi. L'incontro è organizzato dall'Associazione Stampa della Provincia di Trento in collaborazione con il sindacato regionale giornalisti, la Fnsi e l'Ordine dei Giornalisti. Porterà il suo saluto il Presidente del Consiglio Regionale Roberto Paccher. Introdurrà la Presidente di Assostampa Patrizia Belli. L'incontro è aperto alla cittadinanza.