"Attenti alle austriache!", lo spettacolo in scena il 7 marzo al Sanbapolis
"Attenti alle austriache! Storia di Oliva e Fannj internate in Italia" spettacolo teatrale di e con Maria Giuliana d'Amore.
7 marzo 2017 Teatro Sanbapolis ore 20.30.
Ingresso gratuito
1915, Oliva e Fannj, due ragazze trentine nate nell’anno 1899, dunque sedicenni al tempo dell’occupazione italiana del territorio Trentino (che faceva parte dell’Impero Austro-ungarico), si trovano ad affrontare destini comuni.
Entrambe internate nel Regno d’Italia devono separarsi dai familiari e dalla propria casa.
Gli internamenti, al tempo della Prima Guerra Mondiale, erano frequenti, sia per parte austriaca che per parte italiana.
Si trattava di allontanamenti coatti dalla zona di guerra (e non solo), dovuti alle decisioni, spesso arbitrarie, del Comando Supremo. Allontanamenti e incarcerazioni avvenuti talvolta senza un processo e con la vaga accusa (nel caso di internamenti perpetrati dal Comando Supremo italiano) di essere “austriacanti”, “spie austriache”. Nella maggior parte dei casi, dalla data dell’internamento, gli internati furono liberati solo dopo la fine della guerra.
La storia di Oliva dal 1915 al 1919:
incarcerata nel luglio 1915, internata a Firenze, poi in Sardegna (da inizio marzo a inizio novembre 1916); viene rilasciata e poi internata di nuovo, nel dicembre 1917, a Cusano Mutri, in provincia di Benevento, dove rimane fin dopo la fine della guerra.
Il testo dello spettacolo scritto da Maria Giuliana d’Amore, segue fedelmente le vicende riportate nel diario di Oliva Cristoforetti* (* Oliva Cristoforetti diari e memorie. Biblioteca comunale di Avio. Archivi del Novecento. trascrizione: Lucia Mazzocchi); sono presenti nel testo molte citazioni prese direttamente da esso. Alcuni dialoghi e personaggi sono di fantasia, ma sono ispirati ad altri documenti e testi di archivio, consultati presso la Fondazione Museo Storico in Trento. Il contesto storico è rispettato e ricordato più fedelmente possibile.
La storia di Fannj dal 1915 al 1919:
parte profuga di guerra a maggio del 1916 dalla Valsugana, con la famiglia; dopo essere stata profuga in Sicilia e in Piemonte, viene internata a Ventotene, dove rimane fino alla primavera del 1919.
Il testo dello spettacolo (scritto da Maria Giuliana d’Amore) segue le vicende realmente successe a Fannj Trentinaglia, scritte nel suo breve diario (consultato presso la Fondazione Museo Storico in Trento); ci sono però molti piccoli cambiamenti, legati alle necessità del testo drammaturgico.
La più grande libertà è stata far incontrare Fannj e Oliva, quando in realtà non si sono mai conosciute. Fannj non è mai stata incarcerata a Verona (dove le due ragazze si incontrano), mentre Oliva sì.
Lo spettacolo segue le vicende di Oliva C. e Fannj T. fino al 1919.
Dopo la fine della guerra Oliva C. ricomincerà gli studi e si diplomerà per diventare maestra. Morirà nel 1966 ad Avio.
Encomiata per la sua dedizione e il suo lavoro come “maestra, direttrice scolastica e animatrice delle istanze sociali del movimento cattolico”.
Fannj T. morì nel 1940, assieme al suo quinto figlio, all’ospedale di Borgo Valsugana.