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La recensione

Ridiamo. In fondo, potrebbe andare peggio

Da Off Topic al palco del Festival: chapeau a Salmetti, Longoni, Poli e Roccabella

Chissà se nel “Futuro del futuro”, per fare il verso al titolo della 18esima edizione del Festival dell’Economia, ci saranno ancora i luoghi comuni? Magari, saranno stati smontati, o magari saranno più vivi che mai (ecco, qui ci vorrebbe un intervento di Chat GPT): chi vivrà vedrà. Ops, forse anche questo è un luogo comune.

Colpa del simpatico “contagio” della “banda Off Topic”, alias Beppe Salmetti, Alessandro Longoni, Riccardo Poli al microfono e Andrea Roccabella in regia (e all’ombra, mentre il trio si è dovuto confrontare con il solleone trentino del mezzogiorno). Il pubblico presente in piazza Cesare Battisti, però, ha apprezzato. Anche perché i nostri, con ironia e arguzia, hanno fatto un quadro del futuro che non poteva stimolare riflessioni oltre a piacevoli risate. Insomma, uno show che fa ridere e anche riflettere (Salmetti non approverà, ma la voglia di utilizzare un luogo comune era troppo grande, ndr).

Torniamo seri. O semiseri. Perché “Potrebbe andare peggio – Cinque antidoti per il futuro” ha optato per la linea comica di ferrettiana memoria analizzando con simpatica intelligenza il domani che ci attende e nel quale ci stiamo addentrando, attraverso la specialità della casa, cinque luoghi comuni: “I giovani sono il futuro”, “Chi me lo fa fare”, “Salviamo il mondo”, “L’intelligenza artificiale ci sostituirà”, “Ci estingueremo”.

Un futuro che nel 2070 vedrà in 11 milioni di italiani in meno, ma con una popolazione più anziana, in cui salvare il mondo non deve passare per idee folli alla “Don’t look up” ma attraverso una presa di coscienza di ciò di cui il mondo e l’umanità ha bisogno, gli impollinatori, dove magari non ci saremo estinti, perché lo stanno facendo per noi ogni anno mille specie. E dove l’intelligenza artificiale è dietro l’angolo, con la sua vocina simpatica e accogliente, forse pronta a soppiantare gli umani (avevamo citato “Boris”; come non ricordare allora l’AI che dirigeva fiction con semplici “Buona”, “Azione”, “Genio”).

E così, il quartetto Off Topic ha tirato fuori un live show di consapevolezza in chiave stand up, che potrebbe funzionare anche fuori dal contesto del Festival, magari nei teatri o nelle piazze (con meno gradi centigradi rispetto a quelli di piazza Battisti se possibile); anzi, forse ne avremmo bisogno, come si ha bisogno di un podcast daily (ogni riferimento a "Brutto, un podcast bello" non è affatto casuale). Non perché una risata ci seppellirà – ci stiamo pensando già da soli in questo – ma perché sorridendo ci renderemo conto che il futuro del futuro non è poi così roseo.

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