I "falsi" del Rinascimento di Dossena in mostra al Mart
E' dedicata al più grande "falsario" del Rinascimento italiano, Alceo Dossena, la nuova mostra del Mart di Rovereto, che affronterà il tema del "Falso nell'arte" attraverso le sculture dell'artista novecentesco che lavorando nell'ombra produsse opere erroneamente attribuite a Donatello, Simone Martini, Giovanni e Nino Pisano, Andrea del Verrocchio e ad altri celebri artisti del passato.
Le sue opere raggiunsero risultati di una qualità tale che vennero acquistate dai più grandi musei del mondo, e l'aspetto che rende uniche alcune delle sue sculture è che Spesso non si trattava di copie di esemplari noti, ma di modelli originali realizzati secondo i dettami stilistici e le tecniche esecutive dell’antichità classica, del Due-Trecento o del Rinascimento. Oggi questo lavoro può a buon diritto entrare in un museo ed interrogare ancora critici, appassionati e curiosi.
Una "fama" che Dossena tentò giustamente di attribuirsi ancora in vita quando nel 1928 aprì le porte del suo studio romano a H.W. Parsons, storico dell’arte e consulente di numerosi musei americani, mostrandogli le fotografie che documentavano tutta la sua produzione e facendo così scoppiare lo scandalo. Completano la mostra altre celebri opere "false" del Novecento come le "teste di Modì" realizzate per beffa ed attribuite a Modigliani, e alcuni dipinti di Lino Frongia, copie dell'antichità.