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Cultura

Remon: migrante fra scuola e fede. Francesca Barra al #TBF16

Francesca Barra nel suo "Il mare nasconde le stelle" racconta la storia di Remon, giovane migrante cristiano copto dall'Egitto

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TrentoToday

Remon, cristiano copto, scappa dall'Egitto e come tanti migranti cerca di arrivare in Europa. Francesca Barra è all'ultima tappa della promozione del suo "Il mare nasconde le stelle". La sovraesposizione di politici e giornalisti sul tema immigrazione ha spaventato l'autrice.

«Mi chiamavano per stabilire l'ordine fra "buonisti" e persone più intransigenti sull'immigrazione. Ho capito però che può parlare chi è stato in un centro di accoglienza, chi ha conosciuto alcune di queste storie. La verità è che il giornalista dovrebbe tornare a fare il proprio mestiere, il cronista che racconta la realtà».

Barra racconta la sua crescita in un paese della Basilicata, parlando dei sogni che trasmette anche ai ragazzi durante le presentazioni delle scuole. Remon ha 17 anni, è arrivato tre estati fa a Siracusa e quando si è trovato da solo sulla barca ha visto le stelle intravedendo la speranza di poter studiare.

«Una storia straordinaria perché mette in luce alcuni aspetti: per grattare via i pregiudizi dobbiamo raccontare le storie, non impongo mia morale o pensiero».

Secondo motivo è perché «a mio parere non è possibile un'integrazione oggi in Italia, perché significa accogliere nelle scuole, insegnare un mestiere, insegnare l'italiano. Remon racconta cosa avviene sui balconi, quanto devono pagare agli scafisti, chi gestisce le fughe e organizza gruppi nei centri di accoglienza. L'unica speranza che abbiamo di una buona accoglienza è fornire dei ruoli che possano supportare queste emergenze in maniera reale: insegnanti di italiano, controlli, persone che insegnino un mestiere».

Italiani più generosi di quanto si pensi. «Remon è stato salvato da una famiglia italiana che lo ha accolto come figlio. È riuscito a mettersi in pari con gli studi e frequenta il quarto anno del liceo scientifico ad Augusta». Remon recentemente ha vinto un premio e lo ha dedicato alla sua famiglia italiana. A scuola in Egitto veniva "bacchettato". Davanti alla chiesa durante la notte di Capodanno era stato ucciso suo cugino, Remon intuisce che quello non è più il luogo per inseguire i suoi sogni.

Remon viaggia sette giorni non solo in mare. All'inizio viene rinchiuso in un appartamento dagli scafisti a 14 anni ed in tre giorni gli scafisti intavolano una trattativa con la famiglia. In tre giorni la famiglia egiziana vende le sue terre, Remon viene imbarcato e cambierà tre imbarcazioni. La prima serve per mimetizzarsi mentre si lascia il porto, sulla seconda barca si deve saltare.

Quando si vede terra, per non farsi portare via l'imbarcazione più grande tutti fanno un altro passaggio pericoloso in una barca più piccola, che affonda con il peso delle persone.

Remon al centro di accoglienza divente un numero, il 92 e trascorre due mesi in questo luogo.

Gli scafisti mollano il controllo della barca e si mescolano fra i migranti. Gli altri migranti non indicano lo scafista, perché minacciati.

«Ho dovuto tutelare molto i genitori di Remon, perché sapevo che sarebbero stati bersaglio di violenza molto facile. La mamma ha cercato per 20 anni di adottare un bambino. Quando ha visto Remon nel centro di accoglienza ha capito di essere diventata mamma». In due mesi Remon è riuscito ad iscriversi al liceo, i suoi genitori italiani gli hanno insegnato creativamente la lingua mettendo i post it in italiano ed arabo sugli oggetti.

Su Youtube c'è il video dello sbarco di Remon nell'estate 2013 a Siracusa. «Remon era un "pulcino" spaventato». Remon è molto legato a suo fratello, più piccolo di un anno. «Remon ha una grandissima fede, ad Augusta mi voleva far conoscere fra Vittorio. Mi ha colpito molto il fatto che per Remon la scuola era vitale per diventare un uomo libero. Per Remon pregare è come mangiare e bere». Remon è un adolescente come tutti gli adolescenti. «Il primo pensiero di Remon per il libro è stato quello di poter ripagare il debito di suo padre».

Barra lancia un appello ai responsabili locali di cinema e luoghi di svago: lasciare entrare gratuitamente persone che hanno problemi, come i migranti e vogliono provare a sentirsi normali, uguali agli altri.

https://youtu.be/ASX93Y-uwck

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