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Cultura Riva del Garda

La 'prima' di Vittorio Sgarbi al Mag: "Ad aprile una mostra con Raffaello e Canaletto"

Comincia la nuova era del museo. Il neo presidente chiede un ristorante annesso entro il 2023

Dopo le polemiche delle ultime settimane, comincia l'era di Vittorio Sgarbi come presidente del Museo Alto Garda. Venerdì 14 gennaio la prima riunione del neo costituito consiglio di amministrazione: per l'occasione, lo stesso Sgarbi ha svelato i dettagli della prima mostra da lui curata.

Si tratta, come riporta il comune di Riva in una nota, di una selezione di una ottantina di capolavori della collezione privata del casato di Liechtenstein, una delle più grandi al mondo, di norma esposta al Liechtenstein Museum di Vienna, tra cui Raffaello, il Canaletto, Rubens, Van Dyck e Rembrandt, che saranno in mostra nelle sale della Rocca di Riva del Garda, sede del Museo Alto Garda, da Pasqua all’inizio di settembre.

Da parte del cda del Mag, ampio favore e apprezzamento per la proposta, con la sola preoccupazione per i tempi molto stretti e per la carenza di personale causata dalla pandemia. Ma, è stato il pensiero di tutti, la rilevanza dell'opportunità merita uno sforzo eccezionale per riuscire a realizzarla.

"Qualche mese fa è venuto da me principe del Liechtenstein - ha spiegato Sgarbi - e mi ha mandato il direttore del suo museo, che ben conosco e che è uno dei più belli di Vienna. Il museo sarà chiuso per tutto il 2022, credo per ristrutturazione, e quindi mi hanno proposto di esporre in Italia quelle opere meravigliose. Io subito ho pensato al Mart, ma per lo spazio richiesto e la programmazione già definita non è stato possibile. Ho pensato al Palazzo delle Albere a Trento, ma è stato giudicato insufficiente. Sono quindi partito a cercare un altro luogo adatto, prima a Novara e poi a Urbino, senza successo. Nei giorni in cui si è capito che la mia candidatura al Mag sarebbe stata accettata, ho allora proposto il Mag, che hanno subito apprezzato per il legame del Garda con il mondo del turismo europeo. Hanno quindi fatto visita alla Rocca e l’hanno trovata perfetta. Sarà una mostra molto importante, di livello europeo, nemmeno il Mart ne ha mai organizzate di questo peso. E con l’assicurazione pagata, il catalogo in parte già fatto e un contributo che la Provincia, tramite il presidente Fugatti, mi ha già assicurato. Penso che chiedendo 10 euro di ingresso e stimando un pubblico di quarantamila visitatori, rientreremo delle spese e alla fine non ci costerà nulla. Una opportunità che mi si è offerta in modo casuale e con perfetto tempismo, la cui rilevanza credo imponesse che incontrassi al più presto il cda. Ho già pensato al titolo: Da Raffaello a Canaletto: le collezioni del principe del Liechtenstein".

Vittorio Sgarbi ha approfittato dell’occasione per spiegare la genesi della sua candidatura alla presidenza del Mag, così da rispondere alle polemiche di queste settimane: "È stato Antonio Borghetti, revisore dei conti del Mart, a segnalarmi il concorso per il cda del Mag, appena un giorno prima della scadenza. Ho chiamato subito il mio assistente, che ha spedito il curriculum. La cosa è diventata un fatto politico; evidentemente non si è capito il gioco, che a me sembra logico, della compatibilità dei rapporti fra questo luogo meraviglioso, che conoscevo per averne visitato in passato alcune mostre, e conoscendone la collezione significativa, che più di recente mi è sembrata allestita in modo particolarmente coscienzioso e intelligente, con il Mart e la sua potenza e struttura. Quindi per me il primo punto è valutare insieme Mart e Mag, e poi evitare una linea troppo provinciale legata alla bellezza del lago. La partenza sarà con qualcosa che ribalta il senso delle attività del Mag, il quale rimane delicato, discreto ed elegante, come ora si caratterizza, ma assume una dimensione di potenza che lo mette al livello del Mart".

Il neo presidente ha anche anticipato la sua idea per il 2023: una grande mostra sul Rinascimento del lago di Garda. E una proposta: mutuare dal Mart l’esperienza di un ristorante annesso al museo. Se si tratti di una boutade alla Sgarbi o di un progetto concreto da mettere in campo lo vedremo nei prossimi mesi.

A Sgarbi gli auguri della sindaca di Riva del Garda, Cristina Santi: "Gli hanno fatto la guerra per mesi, tenere duro è stata la scelta giusta. Buon lavoro Vittorio" scrive sulla sua pagina Facebook.

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