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Cultura San Michele all'Adige / Via Edmund Mach, 1

Ecco come nacque il Museo degli Usi e Costumi e perché è della "gente" trentina

Un'intervista inedita al fondatore del Museo di San Michele all'Adige: approccio scientifico alle tradizioni antiche di un territorio. Un "regalo virtuale" a tutti i visitatori in un periodo di chiusure forzate

Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina: è questa la denominazione ufficiale di quell'importantissima istituzione, custode della cultura popolare, nata più di mezzo secolo fa, che i trentini chiamano spesso, semplicemente, Museo di San Michele. Un'istituzione alla quale "il popolo trentino", come diceva il suo fondatore Giuseppe Šebesta, ha sempre riservato un affetto speciale. E sta proprio in quel sostantivo, che qualifica i trentini come "gente", il segreto. Gens, nel senso in cui la intendevano i latini, è una parola che qualifica un popolo, ma anche una famiglia, una comunità.

“Io vedevo il popolo Trentino come una stirpe, stirpe in latino 'gens', ecco perché 'della gente trentina'”. Queste le parole del fondatore in un'intervista inedita del 1994 che vede la luce oggi, diffusa online dal Museo nel giorno della Festa di San Giuseppe, onomastico di Šebesta ma anche momento di somma importanza nel calendario popolare, legato all'arrivo della primavera, ai tempi dell'agricoltura, dell'annuale fiera a Trento e di tanti appuntamenti nelle comunità delle valli. L'intervista, realizzata dalla videoantropologa torinese Cecilia Pennacini 26 anni fa, è stata editata da Lorenza Corradini e pubblicata sul canale Youtube del Museo.

"Il mio museo", così lo chiama Šebesta, che descrive l'idea, le ragioni, la visione che portarono nel 1968 all'apertura di quello spazio "dei trentini" ancora oggi punto di riferimento per lo studio etnografico della cultura locale, in contatto con le culture della Mitteleuropa e del Mondo. "Era un museo innanzitutto di tecnologia umana applicata al territorio - spiega il suo fondatore -. Più di tutto ciò che mi colpì nella vita è il rapporto tra il paesaggio e l'uomo che non avendo nulla riusciva a sopravvivere creando mezzi, creando macchine, creando un mondo fuori del comune di oggetti e di attrezzature”.

L'intervista è un "regalo virtuale" che il Museo ha voluto fare in questa primavera 2021 ancora segnata dalle restrizioni, che hanno portato purtroppo alla prolungata chiusura degli spazi espositivi ed alla sospensione dei molti eventi normalmente programmati durante l'anno. Le parole di Šebesta ci guidano partendo dal sogno di un museo trentino che avrebbe dovuto raccogliere l’immenso patrimonio materiale delle valli, fino all’apertura del Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina, senza tralasciare l’incontro con Bruno Kessler e le prime fasi di allestimento. Per vederla basta collegarsi al canale Youtube del Museo da questo link. Buona visione, e buon san Giuseppe. 

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