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Trentino Book Festival, Cacciari riscopre il Sacro: "Maria madre del dubbio"

Tutto esaurito a Corte Trapp per ascoltare Massimo Cacciari, che si è mosso fra padri ed eredi, fra Gesù e Maria fino alle debolezze attuali dell’Unione Europea. Trecento persone in religioso silenzio a Corte Trapp ad ascoltare il filosofo veneziano, che ha parlato dei suoi testi “Re Lear, padri, figli, eredi” e “Generare Dio”

“Pensare non fa male, neppure in politica”

La critica all’Unione Europea arriva alla fine dell’incontro moderato da Pierangelo Giovanetti, direttore de L’Adige. “L’Ovest ha sempre voluto far adeguare il proprio tempo a quello delle popolazioni che hanno un “tempo diverso”. L’Est europeo ad esempio è in una fase risorgimentale, sta passando in questo momento all’interno di nazionalismo e sovranismo. L’Europa, secondo un modello filosofico lineare progressista, pensa ad un tempo uguale per tutti, ma questa è un’idea molto discutibile”.

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Prima della visione politica Cacciari passa da un’analisi della società. “Non si vive bene, si tende a voler avere di più. Ma una società che non è felice deve porsi un’obiettivo di qualità, dello stare bene”.

L’analisi filosofica dell’ex sindaco di Venezia è partita quindi dal significato della parola “erede”, persona che si sente abbandonata ed alla paternità, la parola padre che ha la stessa radice con potestas. “C’è una disperata insistenza sul possesso da parte dei padri. La situazione muta completamente se l’erede avverte come parte essenziale chi lo ha posto come erede”.

Cacciari quindi si è soffermato sulla figura di Maria: “dimentichiamoci una sua visione “da santino”, caramellata. Maria ha dubitato durante tutta la sua vita, ma per questo motivo la scelta del suo “sì” è stata ancora più forte”. 

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