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Economia San Giuseppe / Via Calepina

Turismo: in estate -30% di arrivi, i dubbi sulla stagione invernale ed il ritorno del contagio

La componente straniera è quella che è mancata nell'estate e, a causa di nuove possibili chiusure delle frontiere, potrebbe mettere in crisi anche la stagione invernale

Il Trentino ha perso un terzo dei suoi turisti nell'estate 2020 a causa dell'emergenza covid. Nonostante la fine del lockdown, qualche restrizione e tanta diffidenza hanno continuato a caratterizzare tutta la stagione turistica tra giugno ed agosto.  L'analisi, non catastrofica ma certo decisamente negativa, arriva dall'Asat, l'associaione di categoria degli albergatori. Secondo i dati Ispat (non ancora certificati per quanto riguarda il solo mese di agosto) nell'estate 2020 si è registrato un calo di arrivi pari al 30,4% e del 32,8% dele presenze.

Si parla di 8.332.896 di presenze certificate nel 2019 contro i 5.599.537 di quelle stimate nel 2020. "A pesare in modo particolare è l'assenza del turismo straniero" spiega l'Asat. Gli arrivi stranieri rispetto alla stagione estiva 2019 sono in calo del 61,2%. Ha risposto meglio, nell’estate Covid-19 del turismo di prossimità, il flusso degli ospiti italiani: il calo degli arrivi, in questo caso, si ferma all’11,3%.

C'è poi da dire che agosto ha registrato flussi importanti, sebbene non così massicci da salvare l'intera stagione. Nel mese di agosto il calo registrato rispetto all'estate scorsa è stato solamente del 5,8%. Tutto ciò tenuto conto che la stagione estiva 2019 dal punto di vista turistico è stata ritenuta dagli albergatori la migliore degli ultimi 10 anni. 

«L’Asat non può assolutamente ritenersi soddisfatta dell’andamento della stagione estiva - commenta la vicepresidente Maria Emanuela Felicetti - ma sarebbe stato effettivamente difficile fare di meglio nell’inedita e complessa situazione in cui ci siamo trovati. Le strutture ricettive del Trentino sono in sofferenza. La quasi totale assenza dei turisti stranieri rappresenta uno degli elementi più preoccupanti, soprattutto in funzione del prossimo inverno".

"La necessità di procedere obbligatoriamente al tampone - prosegue Felicetti - nel caso di provenienza da determinati Stati (Spagna, Francia, Belgio, Regno Unito, Paesi Bassi, Repubblica Ceca), l’obbligo di osservare un periodo di isolamento dopo l’ingresso in Italia o al rientro in patria ed il blocco totale degli ingressi in Italia. E questo influisce, oggi, ed influirà pesantemente nei prossimi mesi sui flussi turistici provenienti dall’estero".

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