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Economia

Turismo, estate 2020: calo di arrivi e presenze intorno al 30%

Le principali regioni di provenienza si confermano essere Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Lazio e Toscana

Bilancio amaro per la stagione estiva 2020.  I dati pubblicati dall'Ispat (Istituto di statistica della Provincia di Trento) dei mesi in cui si concentra il turismo estivo, da giugno a settembre, riportano dei pesanti cali tra arrivi e presenze dati dalle restrizioni imposte dall’emergenza legata al Covid 19 e dai conseguenti comportamenti assunti dalle persone. Il 2020 ha visto -27% degli arrivi e -30,2% delle presenze rispetto all’estate 2019, pare soprattutto perché l'avvio della stagione turistica è stato ritardato. 

Nel report dell'Ispat i dati sono tutt'altro che rassicuranti. La flessione riguarda entrambi i settori: gli arrivi alberghieri diminuiscono infatti del 27,3% e le presenze del 30,0%, mentre l’extralberghiero cala del 28,2% negli arrivi e del 30,6% nelle presenze. I pernottamenti registrati nel corso dei 4 mesi estivi sono di poco inferiori ai 6,8 milioni, con una netta prevalenza di turisti italiani (76,5%). La contrazione maggiore si osserva per la componente straniera che sfiora il -56%. Le presenze alberghiere rappresentano il 65% del totale dei pernottamenti rilevati nelle strutture alberghiere ed extralberghiere.

Le diminuzioni delle presenze sono state molto consistenti nei mesi di giugno e di luglio. Agosto si conferma il mese con il più alto numero di pernottamenti e il suo peso relativo si incrementa di ben dieci punti percentuali (dal 38% dell’estate 2019 al 48% dell’estate 2020) a causa soprattutto dell’andamento anomalo del movimento del mese di giugno (5% contro il 15% della stagione precedente). Le presenze italiane sono diminuite del 15% rispetto all’estate 2019. Le principali regioni di provenienza si confermano essere Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Lazio e Toscana. In consistente flessione le presenze straniere. I flussi maggiori provengono da turisti tedeschi, olandesi e austriaci.

Il calo è stato maggiormente registrato a Trento, Rovereto e Valsugana Tesino. Il Garda trentino, seppur sofferente come tutti, è stata la zona con il maggior numero di pernottamenti, vale a dire il 19,5% dell’intero movimento turistico nella stagione estiva.

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