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Albergatori contrari alla tassa di soggiorno: "Si punti sulla spendig review della promozione"

Gli albergatori trentini basiti dalla proposta della tassa di soggiorno avanzata dall'assessore Dallapiccola: "Una forzatura improvida". Gli enti di categoria insistono sulla necessità di una nuova società esterna a rentino Sviluppo ma puntano anche il dito contro progetti, finanziati al 50% dal settore privato, di cui "si è sopravvalutata la valenza turistica"

Dure le reazioni degli albergatori trentini alle dichiarazioni dell'assessore Michele Dallapiccola sull'ipotesi di introdurre una tassa di soggiorno anche in Trentino, ipotesi più volte discussa e mai applicata, che torna ora in agenda per "salvare" il bilancio provinciale. "Preferiamo pensare che si tratti di una forzatura improvvida e interpretativa di una ipotesi che ci vede nettamente contrari" scrivono in una nota congiunta i presidenti di ASAT e UNAT che insistono invece sulla proposta di revisione del sistema di promozione turistica all'insegna della spending review attraverso "il ripristino di un'agenzia provinciale per il turismo esterna a Trentino Sviluppo" com'era la vecchia Trentino Marketing, proposta sulla quale, dicono, avevano avuto rassicurazioni proprio da parte di Dallapiccola.

"La riforma non passa comunque attraverso una semplice riduzione degli ambiti e tantomeno nell’imposizione di una tassa di mascherata sotto la forma di una card di servizi all’ospite il cui scopo nella mente dei proponenti è quello di garantirsi risorse finanziarie senza fatica per proseguire in tranquillità la gestione dell’esistente apparato burocratico" si legge nel comunicato che punta il dito contro la presunta idea di scaricare sul turismo i costi di aspetti della promozione "di cui si sopravvaluta la valenza turistica". 

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