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Negozi chiusi di domenica, ma ci sono eccezioni: ecco cosa dice la legge

La legge non vale in 81 comuni "ad elevata intensità turistica", ci sono poi 18 giornate di deroga all'anno

Negozi chiusi di domenica e nei giorni festivi: in Trentino è legge. La Giunta ha deciso di rendere definitive le chiusure sperimentate durante il lockdown presentando un Disegno di legge che con procedura d'urgenza, nonostante le proteste di tutte le categorie del commercio, è stato approvato dal Consiglio provinciale.

"Il nostro è un intervento anche sociale: invece di fare la spesa la domenica si può pensare di passare i festivi con la propria famiglia in un territorio come il nostro con i suoi laghi e le sue montagne". Così si è espresso, commentando il voto, il presidente della Provincia Maurizio Fugatti, che in un mese è riuscito a far diventare realtà quello che i sindacati trentini chiedevano da anni.

La legge prevede, chiaramente, delle deroghe. Potranno infatti rimanere aperti anche di domenica e nei giorni festivi tutti i negozi delle aree ad "elevata intensità turistica" e ad "attrattività commerciale turistica". I primi sono ben 81 comuni sparsi nelle nalli trentine (per l'elenco completo scarica l'allegato qui: tabella_comuni_ad_elevata_intensita-_turistica). I secondi, invece, sono solo 4: Dro, Tione, la frazione di Loppio nel Comune di Mori, e la frazione Sarche nel Comune di Madruzzo.

Le tre maggiori città del Trentino, ovvero Trento, Rovereto e Pergine, non rientrano in nessuno dei due elenchi, e quindi supermercati e negozi rimarranno chiusi alla domenica anche nella stagione turistica. C'è, però, un'ulteriore possibilità per aggirare il problema, ovvero le 18 giornate festive all'anno di deroga alla legge. A deciderlo, però, dovranno essere i comuni. 

Ecco cosa dice la legge provinciale: "Si stabilisce comunque che in occasione di grandi eventi o manifestazioni che richiamano un notevole afflusso di persone i comuni possono derogare dall’obbligo di chiusura domenicale e festiva per un massimo di 18 giornate annue. I comuni acquisiscono il parere delle associazioni dei consumatori riconosciute a livello locale, delle associazioni datoriali del commercio e delle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative a livello nazionale in ordine alla programmazione delle deroghe".

Infine, la disciplina prevista dalla legge non si applica ad alcune tipologie di esercizi commerciali, che per loro natura non possono rientrare in una “griglia” troppo rigida di aperture e chiusure: si va dalle edicole alle fiorerie, passando naturalmente per le farmacie. L'elenco completo delle attività che non dovranno chiudere di domenica e nei giorni festivi lo trovate qui: attivita-_esonerate_dall-osservare_le_chiusure_domenicali_e_festive

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