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Economia

Investimenti e finanziamenti, Gimbe: "Ricordatevi della sanità"

Il rilancio del paese, dopo due anni di pandemia, non può non tenere conto del sistema sanitario nazionale

Che la pandemia sia un monito per tutti e per ricordare l'importanza del finanziamento pubblico per il Sistema sanitario nazionale che non può essere vessato da tagli. E' quanto sottolineato da Gimbe, a marzo del 2022, in un momento in cui il contagio sta rallentando e la campagna vaccinale contro il coronavirus continua. "La pandemia Covid-19 si è abbattuta come uno tsunami su un Servizio Sanitario Nazionale indebolito da un imponente definanziamento - si legge nella nota della fondazione -, nel decennio 2010-2019 tra tagli e definanziamenti al Ssn sono stati sottratti circa 37 miliardi di euro, mentre il fabbisogno sanitario nazionale è aumentato solo di € 8,8 miliardi in 10 anni".

Il tasto sul quale preme la fondazione è quello, appunto, della prevenzione. Che il rallentamento della pandemia e la quasi certezza di poter ormai abbandonare, per gradi, le restrizioni, non deve far dimenticare le priorità sugli investimenti. "Adesso gli occhi sono tutti puntati sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, ma senza un aumento della spesa corrente per il personale sanitario, numerosi investimenti, in particolare la riorganizzazione dell’assistenza territoriale, rischiano di naufragare per la carenza di capitale umano determinata dai precedenti tagli".

Da anni la fondazione, come altre realtà, invitano e chiedono un rilancio consistente e stabile del finanziamento pubblico per la sanità: "Evitando periodiche revisioni al ribasso che negli ultimi vent'anni hanno profondamente indebolito il Servizio Sanitario Nazionale". E ora, più del passato, è ciò che ci si aspetta: un impiego sul sistema sanitario nazionale a tutto tondo. 

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