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Riscaldamenti e nuove regole: quanto si risparmia

Le nuove regole dovrebbero tradursi in un risparmio economico, ma non tutti gli italiani sembrano convinti

Termosifoni giù di un grado, riscaldamenti in funzione un'ora in meno e per un periodo di tempo più breve. Sono una parte delle nuove indicazioni che si trovano nel decreto firmato dal ministro della Transizione Ecologica, per l'utilizzo del riscaldamento domestico. Si tratta di nuove regole che andranno a impattare anche sulla spesa delle famiglie. Il cambiamento, importante, non trova d'accordo tutti gli italiani, com'era prevedibile, ma dovrebbe portare a un risparmio economico, come confermato dall’indagine commissionata da Facile.it agli istituti di ricerca mUp Research e Norstat: "Secondo le stime di Enea, grazie alle nuove norme ciascuna famiglia potrà ridurre l’uso di gas, in media, di oltre 130 smc; con le attuali tariffe significherebbe, in base alle simulazioni di Facile.it, un risparmio in bolletta di oltre 260 euro. Rispettare le nuove regole non solo porta benefici perché consente di ridurre l’uso del gas, ma ha degli importanti effetti positivi anche sulla bolletta di ciascun consumatore".

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Riscaldamenti, gli italiani e le nuove regole

Gli italiani si adegueranno? In 4 milioni dichiarano esplicitamente che no, non lo faranno. Sarebbero gli over 55 i rispondenti più inclini a rispettare le nuove regole (64% tra i 55-64enni e addirittura il 74,5% tra gli over 65). I meno favorevoli, invece, sono i rispondenti con età compresa tra i 45 e i 54 anni; tra loro l’11,3% ha detto che non si adeguerà alle nuove indicazioni. Dato allarmante quello degli oltre 3,8 milioni di individui che dichiarano addirittura di non essere a conoscenza delle nuove regole. Se a livello nazionale la percentuale di chi ha detto che non rispetterà le nuove regole è pari al 9,4%, dividendo il campione tra uomini e donne emerge che queste ultime sono più virtuose; tra loro “solo” il 6,5% ha ammesso che non si atterrà alle norme del ministero (contro il 12,4% rilevato nel campione maschile). A livello territoriale, invece, i meno disposti verso le nuove regole sono risultati essere i residenti al Nord Ovest (12%) .Analizzando i rispondenti che hanno dichiarato di non essere a conoscenza delle nuove regole emerge che, dal punto di vista anagrafico, i meno informati sono i rispondenti con età 25-34 anni (12,1%); a livello territoriale, invece, sono i residenti nelle regioni del Centro Italia (13,1%).

I rimedi volontari per risparmiare in bolletta

L’indagine è stata anche l’occasione per fotografare alcune delle azioni che, volontariamente, gli italiani hanno messo in campo negli ultimi mesi per alleggerire le bollette. Per risparmiare sui consumi energetici, ad esempio, è emerso che quasi 1 rispondente su 5 (19,4%) è tornato a lavare a mano piatti e posate sporchi così da ridurre l’uso della lavastoviglie, mentre il 7,6%, pari a circa 2,5 milioni di individui, ha iniziato a lavare a mano anche gli indumenti. E sempre con l’obiettivo di ridurre il numero di lavatrici settimanali, il 18% del campione intervistato ha addirittura dichiarato di aver iniziato ad usare più a lungo i vestiti prima di lavarli. Tra le aree a cui gli italiani, secondo quanto emerso dall’indagine, fanno più attenzione c’è quella dell’illuminazione tanto è vero che il 66,2% dei rispondenti ha dichiarato di aver iniziato ad accendere la luce in casa più tardi rispetto al passato e, comunque, solo quando necessaria. In molti, circa 4 milioni di italiani (12,5%), per tagliare la bolletta elettrica hanno invece scelto di cambiare un vecchio elettrodomestico con uno più moderno ed efficiente.

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E gli uffici pubblici? 

Le nuove indicazioni per strutture ed edifici pubblici o utilizzati da società pubbliche provinciali del Trentino il discorso è stato affrontato venerdì 7 ottobre, in conferenza stampa con la Giunta. Il 15 marzo scorso venne emanata una circolare in cui veniva richiesto di adottare comportamenti "attenti" all'interno delle strutture pubbliche rispetto all'accensione di luci, computer, stampanti e altri strumenti elettrici, utilizzandoli solo quando necessario, così come regolare la temperatura massimo a 20 gradi, ma ora le cose cambieranno. 

"A fronte della situazione critica che si è venuta a creare, come sappiamo e dell'apertura del cosiddetto anno termico che va dal 15 ottobre al 15 aprile e che in una situazione ordinaria l'attivazione degli impianti di riscaldamento nelle strutture pubbliche, a seconda degli uffici, fra le 7 della mattina e le 18.30" ha ricordato il presidente della PaT, Maurizio Fugatti.

La nuova circolare emanata a ottobre dà delle indicazioni diverse, prevedendo una riduzione delle ore di riscaldamento, la nuova fascia va dalle 8 alle 16, tranne il lunedì che può essere acceso alle 6.30 del mattino visto che gli ambienti rimangono senza riscaldamento per due giorni e mezzo e con spegnimento l'impianto alle 13 il venerdì. 

Abbassamento di un grado per la temperatura massima, che quindi dal 17 ottobre 2022 sarà di 19 gradi. È inoltre vietato l'utilizzo di apparecchiature di riscaldamento o altre apparecchiature private, come i termosifoni elettrici che vengono usati all'interno di alcuni uffici. 

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