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Riforma Bcc: sì all'emendamento che salva le Raiffeisen, ma non le Casse Rurali

La Commissione Finanza della Camera approva l'emendamento dei parlamentari altoatesini riconoscendo autonomia alle rurali della provincia di Bolzano. La "scappatoia" non vale per quelle trentine, che operano fuori provincia

Prosegue l'iter della riforma delle Banche di credito cooperativo (Bcc): le Raiffeisen altoatesine non dovranno confluire nella holding nazionale, al contrario di quelle trentine alle quali resta solamente la "via d'uscita" già prospettata per le realtà con oltre 200 milioni di capitale: conferire l'attività bancaria ad una spa pagando una tassa straordinaria del 20% sul patrimonio netto, scelta che va comunicata a Bankitalia entro 60 giorni dalla conversione del decreto.

La Commissione Finanza della Camera ha approvato anche un emendamento al testo che riconosce l'autonomia delle Banche di credito cooperativo laddove vi siano specifiche esigenze linguistiche e culturali nelle regioni a statuto speciale, a patto che le stesse operino solamente nel territorio regionale o, nel caso del Trentino Alto Adige, provinciale. Una "scappatoia" che però non si può applicare alle Casse Rurali trentine, visto che alcune, nelle valli di confine, operano anche fuori provincia, oltre al fatto che la Cassa centrale opera in Veneto nel Gruppo Credito Nordest. 

La conversione in legge è attesa per la prossima settimana. Le Raiffeisen altoatesine potranno organizzarsi in un gruppo autonomo, una "holding" regionale, a patto che continuino ad operare solamente in provincia di Bolzano. E le rurali trentine? Dovranno decidere se riformare gli statuti e cessare le attività fuori provincia, oppure sottostare alle norme previste dal decreto, ma il tempo stringe. 

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