Caro bollette, i residenti da meno di 10 anni non avranno diritto ai sostegni

Sono state tutte approvate le risoluzioni presentate in Consiglio provinciale sul caro energia. Dalla proposta di Alex Marini (M5S) che impegna la Giunta a intervenire sugli edifici scolastici (i più energivori tra tutte le strutture pubbliche) a quella di Lucia Coppola (Europa Verde) per rafforzare i sostegni alle famiglie che sono alle prese con l’impennata dei costi di luce e gas, ampliando il target di lavoratori e pensionati beneficiari rispetto alle misure nazionali. 

Tutte approvate (7 risoluzioni) tranne quella presentata dal consigliere di Futura Paolo Zanella che chiedeva di eliminare il requisito dei 10 anni di residenza in Italia per accedere ai sostegni economici contro l'aumento delle bollette. La risoluzione è stata respinta dall'aula con 18 no, 10 sì e un'astensione.

Eppure la risoluzione era in coerenza con le recenti sentenze della Corte di giustizia europea e della Corte costituzionale. Come afferma Zanella, il requisito dei 10 anni di residenza in Italia è "miope oltre che discriminatorio perché rende il nostro territorio meno attraente rispetto ad altri". Il Trentino è un territorio attrattivo, ha controbattuto Roberto Paccher (Lega), citando i dati Istat su imprese, tasso di occupazione e ricorso alla cassa integrazione in provincia rispetto al nord est e al resto d'Italia.

"Si tratta di criteri anacronistici che metterebbero in difficoltà anche due giovani europei, non solo due profughi in fuga", ha ribadito invece Alessandro Olivi (Pd) in sostegno alla proposta di risoluzione di Zanella. Per il consigliere dem servirebbe una maggiore “civiltà politica”, per allineare le misure di sostegno ai più deboli alle più innovative proposte europee.