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Economia, reddito di cittadinanza sotto attacco: Renzi si intesta la battaglia

Il segretario di Italia Viva rilancia l'idea di un referendum abrogativo dopo l'elezione del Capo dello Stato. D'accordo Fratelli d'Italia, mentre Salvini propone di rivedere la misura che "invece di creare lavoro sta creando problemi". Ma ormai anche nel governo si discute apertamente di correttivi

Gli scontri tra politici su misure e iniziative non si fermano. I riflettori sono ancora puntati sul reddito di cittadinanza. A raccontare l'ultima bordata arrivata dal leader di Italia Viva Matteo Renzi, è stato Antonio Piccirilli di Today. Renzi, intervenuto al convegno dei giovani di Confindustria, ha lanciato l'idea di un referendum per cancellare il sussidio. "Il reddito di cittadinanza è la cosa più ridicola che si potesse fare in Italia in un momento in cui ci sono start up e piccole imprese che lavorano per emergere", ha spiegato il leader di Iv. Aggiungendo: "Partiremo con una raccolta di firme per un referendum abrogativo sul reddito di cittadinanza", una battaglia che "faremo nel 2022”, dopo l'elezione del Capo dello Stato, "lasciando il Governo al riparo da tutto questo". E ancora: "Vogliamo che siano gli italiani a dire se il Reddito di cittadinanza è diseducativo e va mantenuto o no" ha aggiunto l'ex premier. Una posizione netta che non lascia spazio a interpretazioni.

Dal M5s a Leu: "Renzi ci riprova col referendum"

Moltissime le reazioni scatenate da queste nuove dichiarazioni. "Renzi ci riprova coi referendum. Evidentemente non ha ancora imparato la sonora lezione che gli è stata data qualche anno fa” scrive la deputata del M5s Maria Pallini. "È un recidivo che non si arrende all'evidenza dei fatti e che non riesce ad essere in sintonia con le esigenze concrete del Paese. Lo scorso anno il reddito di cittadinanza ha rappresentato una vera e propria boccata di ossigeno per gli italiani alle prese con la prima, violenta ondata del Covid-19".

Non lo ha risparmiato anche il senatore di LeU, Francesco Laforgia: "Matteo Renzi lancia l'idea di un referendum per abrogare il Reddito di Cittadinanza. Lo fa a un convegno di Confindustria. Dice di voler educare i giovani al sudore e non ai sussidi. Con una disoccupazione giovanile superiore al 30%. Con una povertà dilagante. Con una dispersione scolastica in costante aumento. Con una mobilità sociale praticamente inesistente. Per anni, i giovani di questo Paese, quelli a cui le proprie famiglie hanno potuto dare delle prospettive ma soprattutto coloro che provengono da contesti di povertà maggiore, hanno avuto due possibilità: accontentarsi di salari da fame o emigrare all'estero. Questa è la realtà del Paese. Per cui vorrei fare a Renzi una sola domanda: quanto disprezzo si può provare per i giovani in difficoltà?". 

Chi vuole abolire il reddito di cittadinanza 

Come sottolina ancora Today, a contestare il sussidio non c'è solo Italia Viva. Nota anche la posizione di Fratelli d'Italia, confermata dal capogruppo, Francesco Lollobrigida: "Apprendiamo con piacere che anche Matteo Renzi, seppur con colpevole ritardo, proponga oggi di cancellare con un referendum il Reddito di cittadinanza, così come chiede da anni Fratelli d'Italia. Mi domando, però, se sia lo stesso Renzi che è in maggioranza con i Cinquestelle per sostenere il governo che ha nuovamente stanziato soldi per questa assurda misura".

Sul tema è intervenuto ancora una volta anche il segretario della Lega, Matteo Salvini, a Marina di Carrara ad un gazebo per la raccolta delle firme per i referendum sulla giustizia, organizzato a luglio. "Bisogna rivederlo questo reddito di cittadinanza, invece di creare lavoro, sta creando problemi" ha sottolineato l'ex ministro dell'Interno. Al di là delle solite schermaglie tra avversari, emerge dunque una convergenza di posizioni tra Italia Viva e i partiti di centrodestra, benché Salvini (che il rdc l'ha votato insieme ai 5 Stelle) si sia mantenuto piuttosto cauto su un'eventuale abolizione parlando solo di correttivi.

Forza Italia aveva già lanciato l'anno scorso una raccolta firme per cancellare il sussidio, giudicato costoso e inutile alla crescita del Paese. Solo "provocazioni” o il reddito di cittadinanza rischia davvero? Finora gli attacchi al rdc non hanno portato nei fatti ad atti concreti che portassero ad una revisione o a un'abolizione della misura. Vero è che mai come in questi mesi estivi il rdc è stato al centro delle polemiche, accusato (spesso a torto) di essere la causa della difficoltà degli imprenditori (specie di quelli attivi nel settore della ristorazione) di reperire lavoratori stagionali. 

"Reddito di cittadinanza cumulabile ai contratti stagionali": la proposta

il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, ha recentemente lanciato una proposta che permetterebbe la cumulabilità del reddito di lavoro stagionale al sussidio. Un'idea avallata anche dal sottosegretario al Lavoro, Tiziana Nisini: "Potrebbe essere una soluzione temporanea perché il mondo della ristorazione, del settore alberghiero e turistico, dell'agricoltura, hanno bisogno oggi e non trovando manodopera nell'immediato questa potrebbe essere una ipotesi da considerare" ha detto ieri Nisini. Aggiungendo però che "nei prossimi mesi, il reddito di cittadinanza andrà ripensato integralmente e cambiato in modo drastico".

Maria Cecilia Guerra, esponente di Leu e sottosegretaria al Mef, ha aperto alla proposta spiegando che "già adesso chi riceve il reddito di cittadinanza non lo perde se accetta piccoli lavori temporanei. Ma sulla possibilità di cumulo del rdc con quello del reddito da lavoro stagionale si può lavorare, il reddito di cittadinanza non deve essere ostativo alla ricerca di un lavoro. E al momento non ci sono dati che confermino che lo sia". 

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