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Economia

Senza reddito di cittadinanza: cosa sta per succedere

Giorgia Meloni annuncia: "Stiamo lavorando per costruire il nuovo strumento che lo sostituirà". Ma il tempo stringe e le conseguenze sociali potrebbero essere pesanti

Il reddito di cittadinanza torna in prima pagina. Cosa succederà a chi perderà il sussidio simbolo del primo governo Conte-Salvini-Di Maio tra pochi mesi, in piena estate? Per i cosiddetti "occupabili" il sussidio è previsto per sole 7 mensilità piene nel 2023 (invece delle attuali 18, rinnovabili). Per i 18-29enni che non hanno finito la scuola dell'obbligo la percezione del reddito è subordinata alla frequenza di corsi formativi. Altra modifica è l’eliminazione della possibilità di rifiutare anche una sola proposta di lavoro "congrua", ma su vasta scala è un finto problema, perché finora è stata evidenziata la scarsità delle offerte di lavoro recapitate ai percettori. Secondo le stime dell'ufficio parlamentare di bilancio la stretta decisa dal governo Meloni potrebbe far perdere il beneficio al 38.5% dei nuclei familiari (e al 23% delle persone) che oggi lo ricevono. Circa 400mila famiglie, più di mezzo milione d'individui. Numeri che impongono di mantenere i riflettori ben accesi e puntati sulle eventuali conseguenze sociali.

Chi perde il reddito di cittadinanza?

Il sussidio in estate non sarà quindi cancellato a tutti i percettori, ma solo a coloro che sono tenuti a sottoscrivere il patto per il lavoro, hanno meno di 60 anni e nel cui nucleo familiare non ci sono disabili, minorenni o persone con più di 60 anni. La legge di bilancio del governo Meloni varata a fine dicembre ha abolito il reddito di cittadinanza a partire dal primo gennaio 2024: sarà sostituito da un altro indefinito sussidio di contrasto alla povertà. Di questo strumento non si sa nulla.  La tagliola vera però è prevista già a luglio-agosto. Fino a oggi l'esecutivo, nonostante le promesse di fine 2022, non ha previsto alcun percorso concreto e accessibile verso il lavoro per centinaia di migliaia di persone che si ritroveranno a breve "senza rete".

Il 70% dei percettori di reddito di cittadinanza sono soggetti con bassissime qualifiche e scarsa scolarità. Un esempio: un uomo di cinquant'anni senza figli a carico, disoccupato di lungo periodo e senza competenze particolari, senza realistiche chance di trovare un lavoro regolare con remunerazione decente, attualmente inviato ai servizi sociali, a fine luglio perderà il sostegno che gli consente di pagarsi un affitto e di provvedere ai bisogni basilari. Altro esempio: una persona "senzatetto" che prendeva il reddito di cittadinanza da agosto potrebbe restare senza soldi per mangiare, perché rientra nella categoria, vaghissima, degli occupabili.

Meloni conferma oggi lo stop al reddito di cittadinanza

Oggi Giorgia Meloni torna a parlare del sussidio in una lunga intervista al Sole 24 Ore. La presidente del Consiglio conferma la scelta di voltare pagina sul reddito di cittadinanza? "Certo - dice Meloni - il reddito di cittadinanza è una misura che ha fallito tutti gli obiettivi per i quali era nata. Non ha abolito la povertà e non ha creato posti di lavoro. Abbiamo deciso di sostituire il reddito di cittadinanza con misure concrete di contrasto alla povertà e, separatamente da queste, di rafforzare le politiche attive del lavoro. Uno dei tanti errori del reddito di cittadinanza è stato proprio questo: mescolare gli strumenti di contrasto alla povertà e di assistenza con le politiche attive del lavoro. Ho incontrato nei giorni scorsi il ministro del Lavoro Calderone per fare il punto sulle nostre iniziative. Fermo restando - continua - la piena tutela di chi non è in grado di lavorare stiamo lavorando per costruire un nuovo strumento che accentuerà il concetto d'inclusione attiva e che sostituirà e migliorerà le politiche attive del lavoro, anche alla luce della nuova programmazione delle politiche di coesione 2021-2027.

I termini previsti verranno rispettati? "Certamente, ma sono solo un punto di passaggio da uno strumento a un altro per prendere in carico tutti quei soggetti che necessitano di avere strumenti di inclusione sociale oppure lavorativa", conclude Meloni.

Tutto fermo

Per coloro che perderanno il reddito di cittadinanza ad agosto, è tutto fermo. L'esecutivo aveva assicurato che avrebbe supportato gli occupabili, magari potenziando corsi, attività di formazione e accompagnamento a un impiego. Ma non si è passati dalle parole ai fatti in alcun modo.

Gli obblighi formativi previsti dalle novità di quest'anno del reddito di cittadinanza "non riguardano solo i percettori del Rdc. Riguardano, di fatto, in primo luogo chi dovrebbe provvedere a renderli attuabili: centri per l’impiego in collaborazione con gli enti di formazione da un lato, ministero dell’Istruzione dall’altro. A tutt’oggi, tuttavia, nulla si è mosso su questo fronte - ha notato in un intervento sulla Stampa la docente Chiara Saraceno - Non è stato neppure approvato il protocollo di intesa tra ministero del Lavoro e ministero dell’Istruzione che dovrebbe fornire il quadro organizzativo e regolativo necessario per individuare, organizzare e rendere disponibili su tutto il territorio nazionale i corsi per il conseguimento dell’obbligo scolastico, stante che le iscrizioni e la frequenza ai Cpa, Centri per la formazione degli adulti, seguono il calendario scolastico normale e non ci si può iscrivere a metà anno. È una questione annosa, che non riguarda solo i beneficiari del Rdc, che richiederebbe di ripensare alla formazione scolastica per gli adulti in una chiave più flessibile dal punto di vista del calendario, per intercettare la domanda formativa il più tempestivamente possibile, senza imporre lunghe attese che rischiano di far perdere la motivazione, quando non scoraggiare del tutto", spiega la studiosa.

Insomma, centinaia di migliaia di nuclei resteranno senza supporto in piena estate senza aver ricevuto i sostegni e le risorse formative loro promesse. Tuttavia anche chi non perderà subito il sussidio (vista la presenza di anziani, minorenni o disabili nel suo nucleo) ma a fine anno, difficilmente avrà avuto accesso a quelle misure di rafforzamento delle loro competenze e qualifiche professionali che sono necessarie, anche se non sempre sufficienti, per trovare un lavoro.

Reddito di cittadinanza: l'intervista di Today.it a Filini (FdI)

"Non sarà più erogato a chi è in condizioni di lavorare e non ha familiari a carico, persone con disabilità in famiglia, figli minori. Per questi verrà tolto e offerto un percorso di formazione, che spero venga attuato attraverso il fondo sociale europeo - ha detto ieri in un'intervista a Today.it Francesco Filini, deputato di Fratelli d'Italia -. È un fondo messo a disposizione dall'Unione europea ormai da tempo, che è sempre stato sottoutilizzato dalle Regioni. Questo fondo prevede che si possa dare una sorta di reddito di cittadinanza laddove c'è la formazione. Se tu non hai lavoro, io ti offro un percorso formativo attraverso una azienda e mentre stai facendo formazione, ti posso anche riconoscere un sussidio. Quindi non solo formazione pagata ma anche un rimborso spese che si ha durante la formazione". Non ci sono certezze però sui tempi del progetto cui fa cenno Filini.

"In tutti i settori c’è richiesta di personale che abbia un minino di competenza. Posso fare l’esempio - dice ancora Filini - dell'annosa questione della stesura della fibra ottica, dei giuntisti che servono. Ci sono aziende che hanno ingenti finanziamenti per stendere i capi di fibra ottica ma non trovano personale che sia in grado di fare questo lavoro. Ma potrei fare tantissimi esempi, basti pensare che siamo il secondo Paese europeo manifatturiero. Le aziende che vogliono assumere ci sono".

Il problema è che il governo aveva assicurato che per mettere in contatto aziende e percettori del sussidio che a mesi si troveranno con la carta gialla "svuotata" sarebbero state messe in campo strategie articolate, tempestive e adeguate. Non è successo.

Fonte: Today

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