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Economia

La ripresa c'è ma non è ancora completata: rispetto al 2019 Pil giù del 5%

La Banca d'Italia pubblica il rapporto sull'economia regionale

È stato presentato venerdì 12 novembre l'aggiornamento congiunturale sull'economia regionale da parte della Banca d'Italia. I dati, relativi al primo semestre del 2021, evidenziano come dopo il forte calo dello scorso anno, l'attività economicha delle province di Trento e Bolzano abbia fatto registrare una forte ripresa, che comunque ancora non è arrivata a toccare i livelli prepandemia. Le previsioni del Pil per il 2021 infatti, indicano un calo di circa il 5% rispetto al 2019.

La dinamica del prodotto è stata frenata nel primo trimestre dal perdurare delle misure messe in atto per fronteggiare la pandemia di Covid-19 che hanno comportato restrizioni alla mobilità e hanno limitato l'afflusso di turisti in regione. A partire dalla primavera, con il miglioramento del quadro sanitario sostenuto dai progressi della campagna vaccinale, l'espansione delle attività è risultata marcata per l'industria, per le costruzioni e, a partire dall'estate, anche per i servizi.

Nel primo semestre di quest'anno le imprese dell'industria e delle costruzioni hanno registrato una forte espansione delle vendite e delle ore lavorate, riportandosi sui livelli pre-pandemici; la ripresa dell'attività è stata frenata dalle difficoltà emerse nell'approvvigionamento di materie prime, uno dei fattori che ha comportato un aumento dei prezzi di vendita praticati dalle imprese e un incremento nei tempi di consegna dei beni.

La crescita nei servizi è stata invece limitata dal mancato avvio della stagione turistica dell'inverno scorso; i dati più recenti segnalano tuttavia un'espansione dell'attività a partire da maggio, su livelli prossimi e in alcuni casi superiori a quelli del periodo corrispondente del 2019. Il miglioramento del quadro congiunturale, unito all'aumento del clima di fiducia delle imprese, ha comportato una diffusa revisione al rialzo dei piani di investimento formulati a fine 2020 che erano caratterizzati da un'elevata cautela in relazione con l'incertezza circa la durata della pandemia.

Nel complesso del primo semestre il numero di occupati è diminuito, in misura più accentuata rispetto al resto del Paese; a partire dal secondo trimestre però l'occupazione è tornata a crescere e, secondo i dati delle Comunicazioni obbligatorie relativi ai lavoratori alle dipendenze del settore privato non agricolo, tale dinamica è proseguita nei mesi estivi, soprattutto nei comparti legati al turismo. Il miglioramento nelle condizioni del mercato del lavoro e l'incremento del clima di fiducia delle famiglie si sono tradotti in un aumento dei consumi; anche il risparmio finanziario è cresciuto, seppur a ritmi inferiori rispetto a quelli di fine 2020.

Il report completo è consultabile liberamente a questo indirizzo.

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