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Economia Gardolo / Via delle Bettine

Dopo trent'anni addio alle quote latte, ma il ritorno al libero mercato spaventa

Ieri l'assessore dallapiccola era a Strsburgo insieme ai rappresentanti di Alto Adige, Baviera, Voralberg, Tirolo, Friuli venezia Giulia e valle d'Aosta per chiedere maggiori tutele per i piccoli produttori di montagna, gli stessi che hanno criticato il sistema delle quote per vent'anni

Gli allevatori trentini guardano con incertezza verso il 1° aprile, data in cui cesseranno le "quote latte" ed il prodotto tornerà sul libero mercato. Introdotto trent'anni fa il sistema del prelievo supplementare, conosciuto appunto per le famose "quote", fu aspramente criticato dagli allevatori. Gli stessi che ora, con il ritorno al libero mercato, chiedono alla Provincia maggiori tutele per difendersi dalla concorrenza delle grandi aziende di pianura.

Per fronteggiare il problema in Trentino è stato creato un apposito tavolo di lavoro, inaugurato ieri dall'assessore Dallapiccola, il primo a sottolineare l'importanza di fare fronte comune: "con i cambiamenti che si prospettano è necessario che i territori di montagna lavorino assieme per scongiurare la possibile perdita di competitività delle nostre aziende di fronte ad una concorrenza che sarà sempre più pesante a causa di condizioni che vedono svantaggiate le nostre realtà" ha dichiarato ieri nel corso di un convegno dedicato al settore caseario nelle zone di montagna, presso il parlamento europeo di Strasburgo.

Il Trentino Alto Adige, insieme a Baviera, Tirolo, Voralberg, Friuli Venezia Giulia e Valle d'Aosta, hanno consegnato un documento al Commissario europeo per l'agricoltura Phil Hogan per chiedere una maggiore tutela dei marchi, con particolare riferimento al marchio europeo "prodotto di montagna" ma anche fondi per investimenti specifici in strutture collettive di raccolta e vendita. 

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