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Più coop negli appalti: Provincia e Federazione firmano un nuovo accordo

Il gruppo bancario a trazione trentina è "una grande opportunità", i punti vendita di paese diventeranno siti di interesse economico generale, ecco alcuni contenuti dell'accordo siglato ieri

Nuovo gruppo bancario a guida trentina, negozi multiservizi  nei paesi di montagna, nonostante la crisi, formazione emercato del lavoro. Sono queste le principali sfide nel futuro della Federazione Trentina delle Cooperative. La  Provincia c'è, e mette  nero su bianco una serie di impegni a sostegno del mondo cooperativo locale. L'accordo è stato siglato ieri dal presidente della Federazione Mauro Fezzi e dal presidente della Proviincia Ugo Rossi. Tra le novità principali c'pè l'adeguamento della normativa  provinciale  sugli appalti pubblici, in modo da favorire soggetti cooperativi  locali.

"La Provincia si impegna ad adottare tempestivamente i provvedimenti necessari per dare attuazione alle disposizioni contenute nella nuova legislazione provinciale sugli appalti" recita il punto 6 dell'accordo, in riferimento alla nuova tipologia di "servizi specifici" per cooperative di tipo A, ma anche in relazione alle recenti innovazioni in materia di aggiudicazione in base al criterio della sola qualità, in particolare per i servizi caratterizzati da forte intensità di manodopera In questo senso il nuovo protocollo prevede che la Federazione sia invitata al Tavolo provinciale sugli appalti, in via consultiva.

Quanto al nuovo gruppo bancario nazionale di Cassa Centrale, nato dopo la riforma del credito cooperativo, la Provincia riconosce un ruolo chiave, "una grande opportunità  per il Trentino" si legge, e garantisce "il più ampio sostegno".

Tra le misure che saranno adottate per i negozi di montagna, in luoghi "non presidiati dal mercato" vi saranno alcune facilitazioni di carattere pubblico, in accordo con i comuni, circa la distanza minima tra esercizi commerciali, la fornitura di servizi generali, la connessione alla rete di Trentino Network, il riconoscimento dei punti vendita di paese come SIEG (Servizi di interesse economico generale) con tutto ciò  che  ne consegue dal punto di vista normativo. Aumenta, di poco, anche il contributo ordinario, da 9.000 a 10.000 euro con possibilità di arrivare a 12.000 per negozi qualificati.

Altro punto dolente, il mercato del lavoro: "Provincia e Federazione si impegnano a perseguire in modo coordinato gli obiettivi di politica del lavoro descritti in premessa, con particolare attenzione alle cooperative associate nelle quali si registrino difficoltà occupazionali.". Il riferimento è naturalmente al Sait, il consorzio della cooperazione di consumo, per il quale  si è invocata anche la mano pubblica, in seguito al licenziamento di 130 addetti. 

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