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Economia

Proposte sul decreto legge, "Garantire liquidità alle imprese": l'appello di Cna, Abi e associazioni datoriali

Corrarati: “Costi aziendali alti, materie prime con prezzi alle stelle. Subito misure efficaci”

Garantire la necessaria liquidità alle imprese. Un punto fermo e sul quale insistono, unite più che mai, ABI e associazioni datoriali che rappresentano il Trentino Alto-Adige. L'ultima azione di queste realtà è stato l'invio alle istituzioni italiane, in cui è forte la richiesta di continuare a garantire la necessaria liquidità alle imprese, tenendo conto che i costi aziendali sono rimasti elevati e, se tutto va bene, solo in parte congelati e rinviati, mentre le materie prima hanno subito aumenti sconsiderati. Analogo appello viene rivolto alle Province Autonome di Bolzano e Trento. Un appello continuamente promosso e al quale Cna Trentino Alto-Adige si associa.

«La crisi sanitaria determinata dal Covid-19 continua a incidere negativamente sulle attività di impresa» afferma Claudio Corrarati, presidente della Cna regionale. «Le rappresentanze delle imprese ritengono importante che il Decreto legge in corso di definizione contenga misure di semplice applicazione, che siano effettivamente efficaci e immediatamente operative, senza prevedere l’emanazione di una regolamentazione secondaria per la piena operatività. La liquidità è per le imprese essenziale come l’ossigeno per i malati di Covid».

Sulla liquidità delle imprese secondo Cna sostiene che «è innanzitutto necessaria una proroga delle cosiddette moratorie e che queste possano esplicare i loro effetti senza soluzione di continuità con le moratorie in essere. Inoltre, occorre che siano di automatica applicazione, evitando complicazioni burocratiche. Dal lato dei finanziamenti garantiti, la prosecuzione della crisi, di particolare profondità soprattutto in alcuni settori economici, rende ineludibile una proroga delle misure del DL Liquidità in coerenza con la proroga dal Temporary Framework. Inoltre, è essenziale, per scongiurare il rischio che le imprese vadano in difficoltà, che la durata dei finanziamenti garantiti venga significativamente prolungata mantenendo invariato il grado di copertura della garanzia pubblica così da prevedere incentivi adeguati ad allungare i piani di rimborso. La durata va portata ad almeno 10 anni, ma va considerato che vi sono settori particolarmente colpiti che hanno urgente necessità di interventi più incisivi, anche modificando le regole del Temporary Framework».

Cna ha anche sottolineato che è necessario che le modalità di accesso al Fondo di Garanzia PMI e alle garanzie Ismea non subiscano delle modifiche almeno fino al 31 dicembre 2021, anche con riferimento alle imprese agricole e a quelle non rientranti nella definizione europea di piccole e medie imprese. Sostengono che andrebbero comunque favorite le operazioni di rinegoziazione del debito, attraverso idonei strumenti di garanzia offerti dal Fondo di garanzia per le PMI, Sace ed Ismea. 

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