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Economia

Bancomat e commissioni, si parla di "rivoluzione": cosa succede

La commissione interbancaria potrebbe essere abolita: ogni istituto di credito verrebbe lasciato libere di decidere il costo da applicare ai clienti di altre banche. La proposta di Bancomat Spa è al vaglio dell'Antitrust

A ottobre Bancomat Spa aveva presentato una proposta per modificare i termini le commissioni applicabili ai non clienti al momento del prelievo. Una proposta che, attualmente, risulta ancora al vaglio dell'Antitrust che ha avviato un'istruttoria al fine di valutare «se le nuove regole di circuito possano configurare un'intesa suscettibile di restringere o falsare la concorrenza nel mercato comune». Nulla è ancora stato deciso, ma la domanda viene spontanea: quali potrebbero essere le conseguenze qualora questo modello dovesse avere il via libera? Come viene sottolineato dalla stessa Autorità Garante della concorrenza e del mercato, Bancomat ha chiesto di rivedere il sistema di commissioni alla base del prelievo.

Che cosa potrebbe cambiare?

Come spiega Today, in base alle regole attualmente in vigore, chi oggi ritira del denaro presso lo sportello di una banca di cui non è cliente non è tenuto per forza di cose a pagare dei costi, anche se poi nei fatti molto spesso questo avviene. Il motivo è semplice: la banca proprietaria dello sportello ATM ottiene dalla banca emittente il pagamento di una commissione di 50 centesimi. Questi costi possono essere "coperti" dal nostro istituto di credito, oppure addebitati al cliente sotto forma di commissione decisa da ciascuna banca. Ogni istituto di credito fa storia a sé e decide quali costi applicare. Con il nuovo modello la commissione interbancaria verrebbe abolita. L'istituto di credito dove è collocato l'Atm potrebbe decidere autonomamente quale costo applicare al prelievo, ma la commissione verrebbe applicata direttamente al consumatore e non più all'istituto di credito del cliente.

L'utente verrebbe informato dei costi del servizio all'atto di prelevare. Il timore di molti è che il risultato finale possa comportare un aggravio dei costi sostenuti per ritirare denaro contante. Tanto più che, come rileva un report di Bankitalia, il numero di sportelli in Italia è in costante calo, e dunque non sempre si ha la possibilità di avere lo sportello della nostra banca vicino casa. Nel dettaglio gli Atm multifunzione sono scesi tra il 2013 e il 2018 da 35.671 a 31.807. Inutile dire che il nuovo sistema potrebbe penalizzare soprattutto i clienti di quegli istituti di credito che hanno puntato più sul digitale e dunque non hanno una presenza importante di sportelli sul territorio. Almeno in linea teorica il nuovo sistema avvantaggerebbe dunque le grandi banche e potrebbe al contrario penalizzare le piccole. 

Entro fine anno è atteso il parere dell'Antitrust che dovrà dunque valutare se le nuove regole potrebbero costituire un ostacolo alla libera concorrenza. "Qualora si verificasse un caso del genere - si legge in una nota - , l'Autorità valuterà le eventuali efficienze che deriverebbero dalla loro adozione, la trasmissione ai consumatori dei benefici ad esse legate, l'indispensabilità delle nuove regole per conseguire queste efficienze e la non eliminazione della concorrenza sul mercato". Per ora comunque non è il caso di fasciarsi la testa. 

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