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Il doppio lavoro dei professori universitari: nell'indagine anche 6 docenti di Trento

Divisi tra cattedra e studio: sono 411 i professori universitari finiti sotto la lente d'ingrandimento della Corte dei Conti in tutta Italia

Ci sarebbero anche 6 professori trentini nel mirino della Guardia di Finanza per il doppio lavoro da professionisti. E' quanto emerge da un'inchiesta pubblicata oggi dal Corriere della Sera (clicca qui) che prende le mosse da un'indagine che riguarda 411 docenti universitari in tutta Italia. 

Non solo professori: gli indagati dividono il tempo, e la carriera, tra la cattedra e lo studio privato. Sono ingegneri, architetti e chimici, oltre che professori. La legge impone però di abbandonare l'attività privata in caso di un incarico a tempo pieno nelle università, per non parlare degli incarichi, coome professionisti, presso la pubblica  amministrazione.

In Lombardia ci sarebbero addirittura 60 professori sotto indagine, 49  in Campania, 38  nel Lazio e 35 in Sicilia. L'indagine, aviata su sollecitazione della Cortedei Conti, mira alla restituzione all'erario dei proventi derivanti dall'attività privata, quantificati in 80  milioni di euro. 

I controlli sono iniziati con il caso di un architetto docente nell'ateneo di Genova, condannato dalla Corte dei Conti a restituire 689mila euro guadagnati come professionista. Il docente, è emerso dalle indagini, si sarebbe fatto sostituire da assistenti in alcune sessioni d'esame. 

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