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Economia

Pil, nel 2021 +6,9% in Trentino

Ma per il 2022 si attende una crescita del 3%: pesano il caro energia, la carenza di materie prime e l'incertezza geopolitica

Il prodotto interno lordo (Pil) 2021 in Trentino è aumentato del 6,9 per cento in termini reali rispetto all'anno precedente, sintomo di una parziale ripresa delle attività economiche (i risultati economici rimangono inferiori al periodo pre-pandemico). Il dato è contenuto nel rapporto "L'economia delle Province autonome di Trento e di Bolzano" pubblicato dalla Banca d'Italia e presentato nel pomeriggio di ieri, martedì 28 giugno, al PalaRotari di Mezzocorona.

L'aumento dei costi energetici, le difficoltà di approvvigionamento di alcune materie e l’elevato clima di incertezza connesso al conflitto in Ucraina hanno comportato però una rilevante revisione al ribasso delle prospettive di crescita per l’anno in corso. Secondo quanto riferito, le stime più recenti indicano che l’espansione del Pil risulterebbe leggermente superiore al 3 per cento, un valore comunque più elevato rispetto alla media nazionale.

“In un contesto economico-sociale in repentino cambiamento - ha osservato l'assessore provinciale allo Sviluppo economico Achille Spinelli, intervenuto alla presentazione del rapporto -, è fondamentale disporre di dati costantemente aggiornati in merito alla situazione economica, finanziaria e sociale del Trentino, attraverso la cui analisi è possibile definire interventi adeguati in favore delle imprese e dei cittadini. La collaborazione tra attori istituzionali consente infatti di disporre di dati articolati e tempestivi, e quindi di riorientare rapidamente le scelte in relazione all’evolversi dei bisogni”.

Il riferimento è alla collaborazione instauratasi tra l’istituto di statistica della provincia (Ispat) che raccoglie i dati dei soggetti provinciali che operano sulle statistiche ufficiali, la banca d’Italia e la Camera di commercio. Secondo l'esponente dell'esecutivo “le analisi assumono una rilevanza specifica nell’attuale contesto caratterizzato da elevata incertezza e da elementi di criticità legati all’andamento ai prezzi dei materiali e dell’energia e alle tensioni geopolitiche. Non meno rilevante sarà la collaborazione per l’analisi degli impatti delle misure attivate attraverso le risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e del Piano nazionale per gli investimenti, fondamentali per le strategie di sviluppo sostenibile del territorio”.

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