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Casa, i sindacati: mercato in crisi da anni, serve piano di edilizia sociale

Le politiche di edilizia agevolata "aumentano la concentrazione di patrimoni immobiliari e fanno lievitare i prezzi degli appartamenti e dei canoni di affitto già a livelli record per l'Italia. A nulla serve il fondo di social housing"

"Provvedere con un piano di edilizia sociale preciso evitando nuove politiche di edilizia agevolata che aumentano la concentrazione di patrimoni immobiliari e fanno lievitare i prezzi degli appartamenti e dei canoni di affitto già a livelli record per l'Italia. A nulla serve il fondo di social housing per l'affitto a canone moderato, se esso stesso alimenta questa perversa spirale". Lo affermano in una nota Maurizio Zabbeni, Fabrizio Bignotti e Gianni Tomasi, sindacalisti della Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil, che rilanciano quanto proposto con il documento consegnato alla Provincia autonoma di Trento in occasione degli Stati generali dell'edilizia, alla luce anche degli ultimi dati emersi in relazione allo squilibrio della ricchezza immobiliare della nostra provincia ed al crescente bisogno di casa in risposta alle nuove povertà ed ai nuovi disagi. Una richiesta che cade nel giorno del rinnovo dell'istituto economico provinciale, siglato con Ance Trento e Associazione artigiani, anche alla luce della crisi edile che prosegue ininterrottamente ormai da quasi otto anni, in cui si è registrato il dimezzamento degli addetti e delle ore lavorate sulla nostra provincia. Anche gli ultimi dati disponibili, aggiornati a dicembre 2014, confermano il trend e sanciscono, sullo stesso periodo del 2013, un ulteriore contrazione del 10% sia in termini di lavoratori iscritti in cassa edile che di ore lavorate.

   Il primo accordo siglato dalle parti sociali interviene sui costi di gestione dell'ente bilaterale grazie ad vero e proprio piano industriale che ne garantisce la solidità nel prossimo futuro. "Con il secondo - spiegano i sindacalisti - abbiamo concordato la proroga, con l'Associazione industriali, sino a tutto il giugno 2015, dell'elemento variabile della retribuzione altrimenti scaduto a settembre 2014, e con gli Artigiani il rinnovo del medesimo elemento economico variabile per i due anni a venire, 2015 e 2016. Tale elemento, per il 2015, vale 38 euro mensili al terzo livello, in aggiunta ai rinnovi contrattuali nazionali". Sindacati e associazioni datoriali hanno anche convenuto di mantenere in essere, aggiornandone l'aliquota contributiva a carico delle imprese, la prestazione che la Cassa edile offre agli apprendisti posti in cassa integrazione ordinaria per eventi meterologici, altrimenti esclusi dalla stessa in base alla normativa nazionale.

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