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Economia

Mutui: la brutta notizia per chi vuole acquistare casa

Il tasso medio, dopo le ultime decisioni della Bce, è salito al 3,53% a gennaio. Un dato che inizia ad avere un primo effetto, con un lieve rallentamento del mercato immobiliare

Tempi difficili per chi vuole acquistare casa. Come riporta Today in un articolo di approfondimento, il tasso d'interesse dei mutui vola e le famiglie italiane iniziano a fare i conti con i costi più salati. Numeri alla mano, il tasso medio per l'acquisto delle abitazioni, dopo le ultime decisioni della Banca centrale europea, è salito al 3,53% a gennaio 2023, rispetto al 3,01% del mese precedente. Il dato attuale, secondo i numeri forniti dall'Abi (associazione bancaria italiana), rimane distante dal 5,72% di fine 2007, ma inizia ad avere un primo effetto con un lieve rallentamento del mercato immobiliare.

Nel dettaglio, il tasso medio per l'acquisto della casa è "tornato ai valori di novembre 2013", spiega il vice direttore generale dell'Abi, Gianfranco Torriero, il quale evidenzia come il tema rilevante "è che la domanda di abitazioni non è solamente funzionale ai tassi praticati ma, soprattutto, ai prezzi delle abitazioni e al reddito disponibile". Guardando più concretamente all'impatto sulle famiglie, nel caso di nuovi mutui, secondo una recente simulazione della Fabi (federazione autonoma bancari italiani), le rate di quelli a tasso fisso sono quasi raddoppiate, mentre per quelli a tasso variabile il rimborso mensile ha registrato un aumento del 24%.

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E così, se da una parte ci sono famiglie preoccupate per l'aumento delle rate da pagare, dall'altra parte c'è chi si preoccupa se riuscirà a ottenere o meno il mutuo. L'andamento del mercato immobiliare resta comunque sotto stretta osservazione per capire l'evoluzione e le prospettive anche in vista di nuovi rialzi dei tassi. In questo momento, con "gli attuali tassi di mutuo, la nostra rete segnala un leggero rallentamento del processo decisionale riferito all'acquisto dell'immobile dovuto a una maggiore prudenza da parte di chi deve stipulare un mutuo a copertura importante", ha affermato Fabiana Megliola, responsabile dell'ufficio studi del gruppo Tecnocasa. "Questa è una riflessione necessaria, che porta a definire meglio la richiesta e, eventualmente, a rimodularla verso tipologie d'immobili o zone che consentono di perfezionare l'operazione di compravendita con l'effettiva disponibilità".

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Tornando ai dati bancari emerge, secondo il rapporto mensile dell'Abi, un aumento a gennaio dei prestiti a famiglie e imprese e un calo dei depositi. I prestiti, in particolare, hanno registrato un incremento dell'1,3% rispetto a un anno fa. A dicembre 2022, i prestiti alle imprese restano stabili, mentre quelli alle famiglie erano in aumento del 3,3%. La dinamica dei finanziamenti prosegue con un "andamento positivo anche se in decelerazione", aggiunge Torriero dell'Abi. La dinamica della raccolta diretta complessiva (depositi da clientela residente e obbligazioni) risulta in calo dello 0,9% su base annua.

Sempre a gennaio, i depositi sono scesi di 18,7 miliardi di euro (-1% su base annuale), mentre la raccolta a medio e lungo termine, cioè tramite obbligazioni, è leggermente cresciuta (+0,6%). In calo le sofferenze bancarie che a dicembre scorso si sono attestate a 14,2 miliardi di euro, in calo di circa due miliardi rispetto al mese precedente (-12,4%) e inferiori di circa un miliardo rispetto a dicembre 2021. 

Fonte: Today

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