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Economia

Rischio di infiltrazioni mafiose nel turismo in crisi: allarme anche in Trentino

Alberghi ed altre attività turistiche a forte rischio. Saviano lancia l'allarme: "Si propongono di acquistare l'attività lasciando gli stessi gestori"

Aziende costrette a chiudere, oscuri "imprenditori" disposti a comprarle. L'emergenza covid nel settore turistico ha creato un'altra emergenza: l'assalto della criminalità organizzata. A livello nazionale un'inchiesta di Dataroom di Milena Gabanelli ha messo in evidenza un aumento anomalo delle aziende che hanno cambiato titolare dall'inizio della pandemia ad oggi. Non aziende che hanno chiuso, si badi bene, ma che sono passate di proprietà. Il Trentino si posiziona nella fascia più alta della classifica, con circa l'1% di aziende, sul totale, che hanno cambiato titolare tra aprile e settembre 2020.

Pochi giorni fa Roberto Saviano nel programma televisivo Di Martedì, ha focalizzato l'attenzione soprattutto sugli alberghi, che si trovano davanti la grande incognita della stagione invernale, dopo un'estate già magra. Il primo segno di riconoscimento, che deve far scattare il campanello d'allarme, è che chi si propone di acquistare rassicura: "la gestione rimane vostra, non cambierà nulla". La proprietà, però, passa di mano ed il rischio che quelle mani siano della criminalità organizzata è altissimo. 

In Trentino i segnali arrivano anche dal territorio. Il Generale della Guardia di Finanza di Trento Ivano Maccani ha riferito di un aumento delle segnalazioni negli sportelli aperti in collaborazione con le associazioni di categoria dove gli imprenditori, in forma anonima, possono segnalare casi di usura ma anche proposte sospette di acquisizione. Non solo: l'attenzione della Guardia di Finanza è alta anche sul fronte dei contributi anti-crisi che, anche in questo caso, potrebbero finire nelle tasche delle mafie. Un aspeto che rende il settore turistico in crisi ancora più appetibile per la criminalità organizzata. 

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