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Economia

Latte Trento: "La produzione è diventata antieconomica". Già chiuse 13 stalle

Il presidente Costa: "Le nostre aziende agricole sono in una spirale che non si vedeva dal secondo Dopoguerra”. Fugatti promette nuove risorse

Da un lato l’aumento considerevole dei costi dell’energia e delle materie prime, dall’altro lo scoppio della guerra in Ucraina: la situazione del settore lattiero caseario trentino è ormai “preoccupante”. A dirlo sono i soci di Latte Trento, riunitisi in assemblea questa mattina, giovedì 28 aprile.

A fronte di un bilancio per l’anno 2021 definito “soddisfacente”, il 2022 rimane una incognita. “Il saldo del 2021 - ha detto il presidente Renato Costa - è necessario per dare ossigeno alle nostre aziende agricole che sono in una spirale che non si vedeva dal secondo Dopoguerra”. “I conti della cooperativa sono in ginocchio: 13 stalle hanno già chiuso”, ha aggiunto il direttore Sergio Paoli.

Assemblea Latte Trento 2022-3

Nel 2021 il rendimento medio del latte ha raggiunto il valore di 0,565 euro al litro con ricavi in crescita a quota 51 milioni di euro (contro i 50 dell'anno precedente) che, sommati al fatturato della partecipata Trevilatte, portano il valore aggregato a oltre 53 milioni di euro.

Nel 2022, però, la situazione è precipitata. L’aumento delle materie prime si riflette sui costi dell’alimentazione del bestiame. Il latte è poi un prodotto fortemente energivoro: le macchine per scremarlo, bactofugarlo, omogeneizzarlo,  pastorizzarlo, microfiltrarlo, sterilizzarlo e poi confezionarlo hanno bisogno di temperature e pressioni molto alte.

“A questi costi - afferma Costa - la produzione di latte fresco e di latte Uht andrebbe sospesa immediatamente perché antieconomica, ma così verrebbe meno un servizio essenziale”. Al presidente della Provincia Maurizio Fugatti e all’assessore all’Ambiente e alla Cooperazione, nonché vicepresidente della Giunta, Mario Tonina, Costa ha chiesto un intervento immediato: “Abbiamo assoluto bisogno di una manovra consistente per sostenere la latteria. Senza, i soci non saranno in grado di superare il prossimo autunno-inverno”.

Le risposte della politica provinciale

In risposta, Fugatti ha promesso risorse extra in occasione dell’assestamento di bilancio della Provincia che sarà discusso in Consiglio a fine luglio. “La Provincia - ha detto - ha attuato un insieme di misure e interventi per una dotazione finanziaria per il 2022 di quasi sei milioni di euro. Ma siamo pronti a dare ulteriori rassicurazioni. Proseguiremo l’interlocuzione con il governo, alla luce delle modifiche introdotte a livello europeo e nazionale sugli aiuti di Stato. Se non interviene lo Stato lo farà la Provincia”.

Fugatti all'assemblea di Latte Trento 2022-2

“Posso garantirvi che la Giunta sarà al vostro fianco - ha aggiunto Tonina - per la stabilizzazione del reddito almeno per il 2022 e il 2023. Lo dobbiamo soprattutto ai tanti giovani che hanno deciso di intraprendere questo lavoro”.

Tra le misure già messe in atto ci sono state la campagna promozionale ad hoc per il settore lattiero-caseario trentino e l’integrazione delle risorse a sostegno della promozione attraverso lo strumento dei settoriali. Sono stati inoltre menzionati la conferma della dotazione di 1,3 milioni di euro per il premio benessere animale negli alpeggi, l’indennità compensativa che viene confermata anche per il 2022 al 100 per cento, l’accordo con Cooperfidi per la corresponsione anticipata dell’indennità compensativa 2022, l’integrazione del contributo arrivando al 100 per cento per le analisi latte, il bando caseifici da 600mila euro, il regolamento agriturismo che richiede il 100 per cento di formaggi trentini.
 

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