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Martedì, 16 Aprile 2024
Economia

L'allarme degli allevatori trentini: "Rischiamo che i nostri prodotti rimangano sugli scaffali"

Il vicepresidente della Giunta Tonina rassicura: "Siete l’anello più debole del comparto agricolo e la politica si deve assumere la propria responsabilità"

“La preoccupazione per il futuro è grande a causa del livello dei costi raggiunto dagli alimenti per il bestiame e i prodotti energetici. Una situazione che ha notevolmente incrinato la stabilità delle nostre aziende”. Così il presidente della federazione provinciale degli allevatori trentini Giacomo Broch nel corso dell’assemblea annuale dei soci tenutasi martedì 3 maggio nella sala congressi della federazione a Trento.

Fondata nel 1957, la Federazione conta ad oggi 1.115 soci allevatori trentini. “Se guardiamo ai primi mesi del 2022 è difficile dare un messaggio positivo - ha proseguito Broch -. I nostri caseifici fanno fatica a scaricare sul consumatore tutti i rincari, con il rischio concreto che il nostro prodotto rimanga sugli scaffali dei supermercati preferendo i prodotti a basso prezzo (e qualità)”.

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All’assemblea hanno preso parte anche il presidente della Provincia Maurizio Fugatti e il suo vice Mario Tonina che hanno rassicurato gli allevatori. “La Giunta è consapevole delle difficoltà di questo momento - ha detto Fugatti -. Se sarà necessario, abbiamo gli strumenti legislativi per mettere in campo interventi diretti. Il mondo zootecnico è particolare e faticoso. Se un'azienda chiude, difficilmente riapre”. Sulla stessa linea le parole di Tonina: “Abbiamo già attivato i primi interventi, è la strada gusta. Oggi siete l’anello più debole del comparto agricolo, e la politica si deve assumere la propria responsabilità”.

Nel corso dell’assemblea è stato anche rinnovato parte del Consiglio di amministrazione (Cda): Simone Bronzini (Lomaso), Nicola Fantoma (Rendena) e Sergio Panizza (Val di Sole). Confermati invece Giacomo Broch e Alberto Mazzola (Ledro). Il presidente, che da ottobre è Giacomo Broch, subentrato alle dimissioni anticipate di Mauro Fezzi e in scadenza di mandato, sarà eletto nella prima riunione del cda.

Positivo il bilancio del 2021, approvato dall’assemblea dei soci: il valore della produzione ha raggiunto la cifra di 15milioni 400mila euro e un utile di 74mila euro. Tuttavia, anche l'anno passato “ha risentito dell’appesantimento su tutte le attività causato dalla pandemia - ha detto il direttore Massimo Gentili -. Dall’autunno si è aggiunto l’aumento dei costi energetici che ha determinato un +25 per cento della voce anno su anno, a chiusura dell’esercizio. L’attuale andamento fa prevedere, per il 2022, un raddoppio del conto per gas, elettricità e trasporti”.

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