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Economia

Inflazione alle stelle, sindacati all'attacco: "La Giunta non fa nulla"

Per Cgil, Cisl e Uil bisogna spendere subito tutti i soldi previsti per il bonus bollette e stanziare altre risorse in assestamento di bilancio

L’inflazione record registrata a maggio in Trentino (la provincia peggiore in tutta Italia dopo Bolzano) preoccupa i sindacati che oggi attaccano la politica provinciale: “In questa situazione è irresponsabile restare inerti e non garantire concrete misure tampone a sostegno del potere d'acquisto delle famiglie. Eppure è quello che sta facendo la Giunta Fugatti che dopo aver sbandierato ai quattro venti di volere aiutare 70mila famiglie colpite dall'inflazione galoppante ha oggi trasferito nelle tasche di lavoratori e pensionati una cifra irrisoria, poco più di un quinto dei 25 milioni di euro annunciati a marzo, per un totale di 16mila nuclei”, affermano i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil del Trentino Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti.

Mentre la famiglie riducono i consumi, aumentando il rischio di far entrare anche il Trentino nella spirale della stagflazione, “la Giunta - affermano i sindacalisti - esclude dai benefici approvati lo scorso maggio almeno 15mila famiglie con figli minori mentre è un totale fallimento la procedura informatica per fare accedere al bonus le famiglie non coperte dell'assegno unico”.

Per le tre confederazioni è urgente modificare subito la delibera di giugno per mettere nelle tasche delle famiglie le risorse già stanziate e finanziare, fin dall'assestamento di bilancio, nuovi interventi, anche strutturali, a favore delle famiglie più deboli, a partire da quelle con figli. Il problema infatti non sembrano essere le risorse: al bilancio della Provincia affluirà parte del gettito fiscale della tassa straordinaria sugli extraprofitti delle imprese energetiche.

”Chiediamo fin da subito un ampliamento del bonus provinciale per il caro energia - concludono Grosselli, Bezzi e Alotti -, ma vanno anche adottate misure strutturali, in primo luogo abbassando l'addizionale Irpef per i redditi più bassi, adottando una legge per garantire l'applicazione dei contratti collettivi nelle aziende che ricevono contributi pubblici e rivalutando l'assegno unico per recuperare l'inflazione reale. A questo proposito ricordiamo che a luglio scorso, con un blitz un consiglio regionale la maggioranza di Svp e Lega approvò l'adeguamento delle indennità dei consiglieri regionali al costo della vita. Oggi lavoratori e pensionati chiedono lo stesso trattamento. Senza provvedimenti in questo senso, quello dei politici tornerebbe a essere un vergognoso privilegio”.

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