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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Frode da 220 milioni di euro: indagini tra Lombardia e Trentino

In gergo la Guardia di Finanza le chiama, in gergo, frodi "a carosello". Un giro di nero ed evasione che si estende da Como a Trento, con acquisti fittizi di materiale ferroso e relative fatture: 17 indagati, 7 arresti e sequestri per 63 milioni di euro

Fiamme gialle in azione dalla Lombardia al Trentino per una frode da 220 milioni di euro. Cinque le aziende che avrebbero effettivamente emesso fatture false per operazioni inesistennti, ma nella vicenda sarebbero coinvolte anche altre quattro realtà, 17 gli indagati, di cui 7 arrestati oggi dalla Guardia di Finanza di Como. I beni sequestrati ammontano a 63 milioni di euro.

Un'impresa forniva materiale ferroso ad un'altra, passando però attraverso un terzo soggetto, un'impresa "cartiera", l'unica ad emettere effettivamente delle fatture, le "carte" appunto. In questo modo le "cartiere" caricavano su di sè l'Iva, salvo poi  scomparire o comunque non versare allo Stato l'imposta ed altri obblighi fiscali. I titolari di queste aziende "intermediarie" pagavano poi la merce all'impresa fornitrice in contanti.

In questo le aziende "clienti" del giro di nero riuscivano a giustificare contabillmente acquisti di merce a prezzi concorrenziali. La Guardia di Finanza parla di evasione Ires per 50 milioni di euro, Iva per 1 milione e 200.000 euro, e sottrazione alla tassazione di ricavi per 22.588.299 di euro. Le indagini sono estese a imprese nelle province di Como, Lecco, Milano, Monza Brianza, Vicenza, Padova, Bergamo, Piacenza, Brescia, Modena, Verona, Bolzano e Trento. La notizia su Leccotoday.it clicca qui...

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