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Economia

Nuovo Dpcm e pubblici esercizi, lo sfogo di Roman: «intera categoria a rischio»

Dura la reazione di Confcommercio dopo il primo provvedimento del nuovo governo

Il nuovo Dpcm (Decreto del presidente del Consiglio dei ministri) torna a infiammare Confcommercio, ma non solo. «Anche se è praticamente certificato che i bar non sono i luoghi del contagio, il governo continua a considerarli focolai» afferma Fabia Roman, presidente dell’Associazione dei pubblici esercizi del Trentino. «Serve più attenzione per la nostra categoria: tante aziende sono in grave difficoltà».

Lo sfogo della presidente dell’Associazione dei pubblici esercizi del Trentino è quello di un’intera categoria che, anche a livello nazionale, non riesce a spiegarsi le scelte del governo contenute nell’ultimo Dpcm firmato dal presidente Mario Draghi. «Siamo chiusi da più di due settimane» continua la presidente Roman «eppure i contagi continuano a correre, così come in altre regioni d’Italia: è chiaro che non sono i bar i luoghi del contagio. Ciononostante, il governo continua a ritenerci responsabili, salvo consentire ad altri di vendere bevande anche oltre le 18. Francamente lo riteniamo ingiusto e estremamente penalizzante. Impedendo l’asporto ai bar dopo le 18 sicuramente non si risolve il problema dei contagi, anzi si sposta la “socialità” da un contesto sicuro e protetto ad uno - le abitazioni private - non controllabile».

La richiesta avanzata ancora una volta dall'associazione, è quella di una riapertura. «Chiediamo di poter lavorare» conclude Roman. «Abbiamo sempre affrontato con estrema serietà e senso del dovere. Abbiamo sopportato chiusure, modifiche ai nostri locali, dotazioni aggiuntive di gel disinfettanti e altri prodotti per la sanificazione, afflussi ridotti… Oggi però sta crescendo, giorno dopo giorno, il numero delle imprese che non riescono più a gestire questa situazione: l’intera categoria rischia il tracollo».

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