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Crisi per le piccole imprese, occupazione ferma nei trasporti

Il fatturato complessivo cresce del 6,5%. Ma l'effetto del tasso di inflazione particolarmente elevato negli ultimi mesi (circa 3% su base annua), distorce, sovrastimandola, la crescita reale. "Una tendenza preoccupante"

La Camera di commercio di Trento ha pubblicato oggi il suo rapporto sull'andamento dell'economia trentina nei primi tre mesi dell'anno.

Il fatturatocomplessivo delle imprese locali cresce, rispetto allo stesso trimestre del 2010, del 6,5%. Il dato è, quindi, positivo. Ma con una fondamentale avvertenza: l’effetto del tasso di inflazione particolarmente elevato negli ultimi mesi (circa 3% su base annua), che distorce, sovrastimandola, la crescita reale.

Il settore trainante dell’economia trentina è il manifatturiero (+10,3%); buone anche le performance del commercio al dettaglio (+8,8%). La situazione peggiore la stanno vivendo invece il comparto estrattivo (-5,6%) e i servizi alle imprese (-5,4%). Così come le costruzioni, che - sebbene evidenzino in questo trimestre un tasso di variazione del fatturato positivo (+2,6%) - sono ancora in crisi, visto che il valore della produzione, un indicatore molto più attendibile del reale stato del settore, scende infatti su base tendenziale del 5,2%. Il valore positivo del fatturato è quindi determinato in parte da fatturazioni differite di opere già concluse.
 
Segnali contraddittori emergono pure dalle rilevazioni sull’autotrasporto: bene i fatturati (+4,2% su base annua), male l’occupazione e le ore lavorate. L’economia locale può ancora contare sul traino della domanda estera: il fatturato su base tendenziale cresce infatti del 10,8%, mentre la domanda locale e nazionale crescono della metà, attorno al 5%.Una situazione che favorisce le imprese medio-grandi, con oltre 50 dipendenti, il cui fatturato cresce su base tendenziale del 10,1%. Mentre le imprese più piccole sono in difficoltà.
 
L’occupazione è stagnante: -0,4% su base tendenziale e rispetto al trimestre precedente. Gli unici settori con occupazione in aumento sono il manifatturiero, il commercio all’ingrosso e le imprese artigiane del manifatturiero e dei servizi. Gli ordini evidenziano una notevole diminuzione (10,2%), mentre le rimanenze totali crescono del 4%. Quest’ultimo dato è la sintesi di due tendenze opposte che caratterizzano da un lato le rimanenze in materie prime, che diminuiscono del 4,6%, e dall’altro le rimanenze in semilavorati e prodotti finiti, che aumentano del 10,8%.
 
In conclusione: "Preoccupa la tendenza di alcuni indicatori che anticipano l’andamento dei prossimi trimestri: diminuiscono infatti gli ordinativi mentre crescono le giacenze di prodotti finiti e i giudizi degli imprenditori sulle prospettive di redditività dell’impresa vedono prevalere coloro che le reputano inferiori rispetto a coloro che le considerano in crescita".
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