Il pinot grigio targato Venezia mette in crisi il Trentino
"Per vent'anni i compensi sono stati alti grazie ad un meccanismo semplice ma rischioso, ora gli imprenditori veneti hanno capito, e si sono dotati di un marchio doc: Venezia" così il blog Trentino Wine. Sembra essere arrivato l'anno della crisi, complice la vendemmia, anche per la pop-star delle uve trentine
Per vent'anni le cantine trentine hanno potuto liquidare alti compensi ai contadini sfruttando il pnot grigio comprato a minor prezzo dal Veneto, ma il meccanismo è finito quest'anno con l'arrivo sul mercato del prodotto etichettato Venezia doc, una novità che sembra aver messo in ginocchio i produttori trentini.
La critica alla "monocoltura e monocultura" del pinot grigio in Trentino, arriva dall'autorevole blog Trentino Wine che commenta così il calo dei prezzi dell'uva bianca nella, scarsa, vendemmia 2014: "dopo alcuni anni la vicenda è scoppiata e rischia di mettere in seria difficoltà l’industria trentina del vino, in grado di produrre fatturato, utili e reddito diffuso soprattutto grazie all’imbottigliamento del Pinot Grigio Valdadige e IGT delle Venezie - si legge in un approfondito articolo pubblicato sul blog (clicca qui) - gli industriali del Veneto hanno capito che era arrivato il tempo di cominciare a fare da sé e lo hanno fatto, prima di tutto, dotandosi di una DOC esclusiva: la Venezia".
Ora il prodotto veneto ha invaso il mercato, anche grazie ad una denominazione che porta il nome della città unica al mondo, e il Trentino corre ai ripari. "Ma il punto vero è un altro: come si può immaginare di tutelare l’identità e la forza commerciale di un territorio, quello trentino, impedendo forzosamente ad un altro territorio, quello veneto, di espandersi autonomamente sul mercato?" conclude l'articolo.