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Economia

Crisi del settore lattiero-caseario, la Pat incontra gli allevatori

Al centro dell'incontro tenutosi ad Avio con i produttori della Bassa Vallagarina e dell'altopiano di Brentonico anche la gestione di lupi e cinghiali

Tra i settori più penalizzati dall'aumento dei costi delle materie prime e dell'energia c'è il lattiero-caseario. Per mostrare solidarietà agli imprenditori del comparto, il presidente della Giunta Maurizio Fugatti, il vicepresidente Mario Tonina e l'assessora provinciale all'Agricoltura Giulia Zanotelli hanno incontrato ad Avio gli allevatori della Bassa Vallagarina, dell'altopiano di Brentonico e i rappresentanti delle cooperative lattiero-casearie.

La consapevolezza, infatti, è che la crisi durerà a lungo anche a causa dell'incertezza del quadro internazionale con conseguenze pesanti per molte aziende del settore zootecnico. Sul punto, oltre agli strumenti già messi in campo a livello provinciale, è in corso un dialogo con il ministro delle Politiche agricole. "Gli allevatori - ha detto Fugatti - giocano un ruolo fondamentale per la tutela della montagna".

La gestione di lupi e cinghiali

Al centro dell'incontro anche la presenza massiccia di lupi e cinghiali che sia in montagna sia nel fondovalle rappresentano spesso un problema per gli allevatori e gli agricoltori: "A causa delle predazioni molti allevatori non si fidano a portare gli animali ai pascoli e le malghe rischiano di rimanere vuote - ha detto Zanotelli -. Soprattutto i cinghiali causano notevoli danni nei prati in quota e alle colture agricole".

Fugatti e Zanotelli hanno parlato di "situazione critica" e hanno ricordato come, oltre alle misure già assunte dalla Provincia, è in via di definizione un piano sperimentale per il Trentino per la gestione del lupo su cui le parti tecniche stanno lavorando e sul quale il ministero alla Transizione ecologica ha dimostrato apertura dopo la richiesta trentina di poter avviare la gestione sperimentale del grande carnivoro.

Sul fronte cinghiali, invece, la Pat ha già modificato la disciplina aumentando così gli abbattimenti. "L'obiettivo - spiegano i vertici provinciali - è continuare a lavorare in questa direzione". L'animale è monitorato anche per evitare si diffonda la peste suina.

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