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Scuola, perché solo Cisl ha firmato tutto e quali sono i punti dell'accordo

Dopo la convocazione urgente in Apran del 7 dicembre, il 22 i sindacati sono stati chiamati a firmare. Cisl Scuola ha firmato tutto, Uil si è dichiarata in mobilitazione, mentre Satos e Cgil hanno firmato due punti su tre

Cisl Scuola ha firmato tutto e lo ha fatto senza esitare. Dalla riunione in Apran del 7 dicembre, fino alla firma prima di Natale di tutti e tre i punti: 

  • l’accordo sull’erogazione dell’indennità di vacanza contrattuale per il triennio 2022/2024, in riferimento al rinnovo del Ccpl 2019/2021 già scaduto;
  • l’accordo sull’erogazione degli aumenti tabellari del 5%, degli arretrati maturati nel triennio 2019/2021 e di una quota aggiuntiva, che andrà a rimpinguare il Foreg relativo agli obiettivi generali, rivolta alle categorie stipendiali più basse;
  • l’intesa sullo “sblocco” delle progressioni orizzontali che interesserà coloro i quali hanno maturato i requisiti al 1° gennaio 2019, in avanti.

Non è stato così per tutte le firme sindacali, però. Uil si è dichiarata in mobilitazione, mentre Satos e Cgil hanno firmato i primi due punti, tralasciando l’intesa per lo sblocco delle progressioni delle carriere per Ata, vero motore che ogni giorno garantisce il funzionamento della struttura, insegnanti dell’infanzia, che accompagnano i bambini verso la scuola e per quelli della formazione professionale. Tutte figure di grande valore per quello che portano nelle scuole ma che, senza quell’ipotesi di accordo di sblocco delle professioni, non si vedrebbero riconosciute le anzianità come avviene invece per i colleghi insegnanti di ruolo e statali.

"Dopo un anno di negoziazione che ha visto la propria delegazione impegnarsi in modo attivo e responsabile al tavolo Apran, Cisl Scuola ha deciso di apporre la propria firma per dare un segnale alle lavoratrici e ai lavoratori che da mesi stanno attendendo il rinnovo economico del Ccpl  2019/2021 – spiega Monica Bolognani di Cisl Scuola -. Una trattativa non facile grazie alla quale le organizzazioni sindacali hanno convinto la Provincia a stanziare tutte le risorse richieste: le prime nella Finanziaria approvata nel dicembre 2021 e le rimanenti nell’Assestamento di Bilancio luglio 2022. Un cammino bruscamente interrotto, purtroppo, dall’impugnazione da parte del Consiglio dei Ministri di una norma introdotta dalla Giunta provinciale, per mezzo della quale intendeva garantirsi una maggior autonomia nella gestione dei contratti.  Sono seguiti giorni difficili durante i quali sono state rifiutate risoluzioni diverse da quella che ci è stata poi prospettata il 7 dicembre scorso: inserire nella Legge di Stabilità collegata alla Finanziaria 2023, in discussione di lì a poco, un articolo che permettesse il superamento dell’ostacolo per poi creare una ‘norma ponte’, in via straordinaria, mirata allo sblocco delle progressioni orizzontali". 

Attivo e costante il canale di comunicazione tenuto da Cisl Scuola con l’Apran, per capire se la Giunta stesse o meno inserendo il tanto atteso articolo. Lunedì 19 dicembre è arrivata la conferma dell’inserimento nella Legge Provinciale collegata alla Finanziaria 2023 di un articolo, che prevede a sua volta l’inserimento nella Legge Provinciale n 22/2021 dell’art.12 bis "Disposizioni straordinarie per le progressioni economiche": si prevede in sostanza che la Giunta impartisca specifiche Direttive all’Apran per la definizione in via straordinaria di specifici criteri, validi per il solo triennio 2019/2021, utili all’ottenimento delle progressioni economiche da parte del personale scolastico interessato.

"Il 22 dicembre - sottolinea ancora Bolognani - le Organizzazioni Sindacali hanno ricevuto dall’Apran i documenti pronti per la firma. Non abbiamo avuto dubbi sul contenuto dei due accordi, ha poi letto con attenzione il testo dell’intesa, riportante la norma da tutti attesa, la quale impegna l’Amministrazione Provinciale a proporre alla Giunta di inserire nelle direttive, che la stessa impartirà all’Apran, un unico criterio che determinerà il passaggio di posizione e cioè ‘l’assenza di sanzioni disciplinari a partire dalla sospensione dal servizio’. L’intesa impegna inoltre le organizzazioni sindacali a ritrovarsi in Apran per negoziare la procedura".

Sindacati divisi sulla scelta. Cisl Scuola: "Negoziare sempre prima di mobilitare"

L’intesa, è bene ribadirlo, è stata firmata solo da Cisl Scuola, che ha una visione diversa dalle altre firme sindacali e crede nel negoziato fino alla fine, prima di mobilitare gli insegnanti e il personale scolastico. 

"Certamente, avremmo potuto avere: un testo con la data precisa in cui la Giunta avrebbe impartito le direttive all’Apran, le progressioni subito - conclude Bolognani -. Probabilmente se non ci fosse stata l’impugnazione avremmo potuto chiudere le trattative molto prima e serenamente. I percorsi negoziali però non sono mai lineari, chi fa sindacato ne è consapevole, ognuno dei partecipanti alla trattativa si assume delle responsabilità importanti verso le lavoratrici e i lavoratori. Cisl Scuola in questi mesi ha scelto di non mobilitare il personale della scuola, ha invece scelto la negoziazione con resilienza, altresì nella consapevolezza che l’obiettivo si raggiunge con l’impegno di tutti, inclusa la controparte. La firma di Cisl Scuola ha dunque un valore politico, significa: impegno, perseveranza, fare sindacato non strategia. La firma di Cisl Scuola è un promemoria per l’Amministrazione Provinciale, a onorare l’impegno. Se l’Amministrazione Provinciale non onorasse il suo impegno, Cisl Scuola si assumerà la responsabilità di mobilitare il personale della scuola".

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