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Sabato, 20 Aprile 2024
Economia

Cashback con rimborso immediato: la proposta del M5s

Il capogruppo del Movimento in Commissione finanze del Senato annuncia una serie di emendamenti per reintrodurre il bonus. Ma le speranze non sono molte

Aveva avuto un gran successo, ma Mario Draghi aveva deciso di affossarlo. Si tratta del cashback di Stato, il sistema premiante per chi pagava con carte di credito e bancomat sospeso a metà anno dal premier e poi inabissato durante i mesi. Il M5s non si arrende. Come riporta Today, a chiedere di ripristinare la misura è stato a più riprese lo stesso leader dei 5 Stelle Giuseppe Conte senza però ottenere l'effetto di essere ascoltato dall'esecutivo.

L'ex premier è tornato sull'argomento a inizio novembre parlando di legalità. "L'evasione fiscale - ha scritto su facebook - supera i 100 miliardi annui e incide sulle lunghe liste d'attesa nei nostri ospedali, sui servizi ai cittadini, sulle scuole. Eppure strumenti anti-evasione come il cashback sono stati bruscamente interrotti, eppure alcune forze politiche continuano a strizzare l'occhio agli evasori".

Le proposte del M5s per rilanciare il cashback

Non ottenendo risposte dal governo, che non ha inserito il cashback nella bozza della manovra, il M5s tenta la carta del Parlamento dove presenterà una serie di emendamenti alla legge di bilancio proprio per cercare di reintrodurre il bonus. Con una novità importante. A spiegare cosa bolle in pentola è il parlamentare Emiliano Fenu, capogruppo M5s in Commissione finanze del Senato.

Cashback Fenu-2

A quanto pare gli emendamenti dei 5 Stelle non saranno indirizzati solo a recuperare il cashback lanciato durante il governo Conte II, ma avranno anche l'obiettivo di "introdurre un innovativo cashback fiscale" che consentirà al contribuente "di chiedere l'immediato accredito sul conto corrente di alcune spese detraibili". Almeno in alcuni casi, tutti da definire, il rimborso sarebbe pressoché istantaneo. 

Secondo Fenu i vertici della società pubblica PagoPa, intervenuti in Commissione di vigilanza sull'anagrafe tributaria, hanno confermato "la fattibilità di questa proposta" e "rammentato l'enorme successo del cashback introdotto dal Conte II, usato da 9 milioni di cittadini e rivelatosi un'incredibile spinta" alla "digitalizzazione dei rapporti tra cittadini e Pubblica amministrazione". 

Ma la battaglia del M5s rischia di arenarsi davanti alla realtà dei numeri. Per la misura il governo Conte aveva stanziato 4,7 miliardi di euro in due anni, una spesa giudicata eccessiva dall'esecutivo in carica. D'altra parte se è vero che il cashback ha funzionato nell'incentivare i pagamenti elettronici, non è ancora chiaro quale sia stata l'effettiva utilità nella lotta all'evasione. E quanti denari siano stati recuperati grazie a questo incentivo. 

Sembra in ogni caso difficile che il cashback possa tornare. Per un motivo molto semplice: nei due rami del parlamento non si vedono altri partiti - oltre al M5s - disposti a votare la reintroduzione del bonus sui pagamenti digitali. Però, mai dire mai.  

Fonte: Today.it

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