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Domenica, 3 Dicembre 2023
Economia

Caro energia: "Necessario alzare i prezzi per non chiudere"

La Fiepet chiama in causa le compagnie produttrici di energia: “Se vogliamo salvare l'economia, devono mettere sul tavolo gli utili per abbassare i costi”

Se nel 2020 e nel 2021 un bar spendeva in media all'anno 6.700 euro per le bollette di luce e gas, nei prossimi 12 mesi, ipotizzando che gli aumenti attuali restino costanti, lo stesso bar spenderà 14.740 euro. Un aumento del 120 per cento e un’incidenza sui ricavi aziendali che passa dal 4,9 al 10,7 per cento.

Le stime sono di Confesercenti e sono state elaborate a partire dai dati Innova, Unioncamere e Agenzia delle entrate.

Con il caro energia un albergo medio vedrà lievitare la spesa per la bolletta energetica da 45mila a 108mila euro (un aumento del 140 per cento con un’incidenza di oltre 25 punti percentuali sui ricavi). Un esercizio di vicinato da 1.900 a 3.420 euro (+80 per cento), un ristorante da 13.500 a 29.700 euro (+120 per cento). 

“Si preannuncia una stagione autunnale difficile se non drammatica - dice Massimiliano Peterlana, presidente della Federazione italiana degli esercenti pubblici e turistici (Fiepet) del Trentino -. Sarà necessario alzare i prezzi sui listini. Prezzi non più legati alla normale consuetudine di ritocco, ma diventati una necessità per non dover chiudere”. 

Aumentare i listini, però, vuol dire rischiare di perdere clienti o comunque accettare una diminuzione dei consumi o presenze all’interno dei locali: “I pubblici esercizi si troveranno tra l’incudine e il martello”, commenta Peterlana.

Qualunque sarà la scelta dei pubblici esercenti, per il presidente ci troveremo di fronte a nuove saracinesche abbassate: “Il futuro è preoccupante e servono soluzioni urgenti e reali per diminuire i costi di gestione”.  

Come possibile soluzione Peterlana guarda ai consumi di luce e gas. “Tutti dovremmo fare dei sacrifici: da un lato sarà necessario stare attenti ai consumi di luce acque e gas, dall’altro il nuovo Governo dovrà trovare e imporre un tetto alle compagnie produttrici di energia, anche con l’introduzione di un'autorità di controllo”. 

Il richiamo è alle stesse compagnie produttrici di energia: “Se vorranno ancora avere aziende a cui vendere - conclude -, dovranno mettere sul tavolo gli utili, ormai a nove zeri, per abbassare i costi bollette. È la soluzione di cui non si vuol sentir parlare, ma se vogliamo fare sistema e salvare l’economia tutta, questa è la strada da percorrere”. 

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