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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Caro carburanti, come Cna Fita intende uscire dall'emergenza

Una vertenza "fiume" quella proposta dalla Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa per fronteggiare alle problematiche che l'aumento dei costi (e non solo) stanno mettendo in ginocchio il settore

Un fiume di proproste arrivano da Cna Fita per il settore che raggruppa autotrasporti, taxi, Ncc e consegna merci nei centri urbani. Abbattere il costo del carburante “aziendale” tramite credito d’imposta, imporre regole chiare per le piattaforme tecnologiche e introdurre delle targhe professionali per Taxi e NCC in modo da evitare il proliferare dell’abusivismo e operatori irregolari low cost. E, anche ristori a fondo perduto nel decreto Sostegni-ter estesi anche a Taxi e Ncc colpiti dalla riduzione degli affari a causa della pandemia, attivazione dell’archivio nazionale delle strade per migliorare la rete viaria, sviluppo di un programma nazionale di distribuzione urbana delle merci tramite hub logistici all’avanguardia. È una vertenza a tutto tondo, quella pensata da Cna Fita nazionale, insieme alle organizzazioni territoriali, compresa quella del Trentino-Alto Adige, a sostegno delle categorie dei trasporti, sia merci sia persone.

Tutto è contenuto in un documento articolato redatto dalla Cna Fita e che è stato consegnato al viceministro del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile, Alessandro Morelli, mentre prosegue il confronto con la viceministra Teresa Bellanova, che ha garantito la messa a disposizione da subito, per il settore, di risorse aggiuntive attraverso misure che ammontano nell’insieme a 80 milioni di euro e che saranno ripartite tra le voci Lng, AdBlue, spese non documentate e pedaggi autostradali.

Il caro carburante e la necessità di calmierare i prezzi sono l'emergenza principale oggi, secondo Cna Fita. A fronte delle più recenti impennate, che si sommano al peso di accise e Iva, si registra un prezzo finale del gasolio alla pompa pari a 1,708 euro/litro, tale da evidenziare un aumento di 39 centesimi rispetto allo stesso periodo del 2020 (1,316 euro/litro). A livello pratico per una impresa, ciò si traduce in circa 13mila euro annui di costi aggiuntivi per effettuare il rifornimento di un camion tipo (33mila litri per 100mila km di percorrenza annua). Ancor più significativo è l’aumento del prezzo del metano per autotrazione, il quale, rispetto al 2018 registra una maggiorazione pari all’86,60%. Per paradosso, una stangata che penalizza le imprese che hanno effettuato investimenti green.

“Tante imprese del trasporto merci rischiano, nel breve periodo, di cessare l’attività - afferma Juri Galvan, presidente di Cna Fita Trentino-Alto Adige - tenendo conto anche dei contemporanei innalzamenti dei prezzi di additivi e pneumatici. La soluzione prospettata da Cna Fita è alleviare l’incidenza delle imposte che concorrono alla determinazione del prezzo finale del carburante tramite un credito di imposta idoneo a compensare l’esplosione dei costi di gasolio e metano per gli operatori del trasporto merci e persone".

Tra gli altri temi sollevati, Cna Fita ritiene che, per permettere uno sviluppo armonico dei comparti Ncc e taxi, oggi è necessaria più che mai la regolamentazione delle piattaforme tecnologiche, riconoscendo la differenza tra piattaforme di pura intermediazione e quelle che svolgono, in modalità aggregata, l’attività di trasporto, le quali andrebbero incentivate, canalizzando risorse derivanti dal Pnrr.

Alle tante proposte, Cna aggiunge anche quella dell’introduzione delle targhe professionali, per poter qualificare (a livello di riconoscimento visivo) gli operatori che posseggono un regolare titolo autorizzativo. Questo faciliterebbe il transito sulle corsie preferenziali e consentirebbe l’accesso nelle zone a traffico limitato, anche quelle nelle nostre città come Bolzano, Merano, Trento, Rovereto, in un contesto in cui si profilano sempre maggiori restrizioni per l’ingresso nei centri urbani.

La velocità commerciale media in Italia, spiega Cna si aggira intorno ai 40 km/h: "A causa delle pessime condizioni delle strade". Per questo tra le proposte c'è anche quella di realizzare un archivio nazionale delle strade che monitori lo stato tecnico, il numero di incidenti, la frequenza di cantieri per fare le dovute pressioni a enti proprietari o gestori o concessionari.

Un ultimo punto, ma non meno importante, trattato da Cna, è quello che interessa la distribuzione urbana delle merci. Visto il boom delle consegne online dell’e-commerce. Cna Fita propone di rivedere la programmazione delle aree di carico e scarico e di fare affidamento su hub logistici territoriali all’avanguardia alle porte delle città, riconvertendo strutture pubbliche dismesse o rigenerando spazi urbani sottoutilizzati.  

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