Contro il caro carburanti FdI chiede alla Pat di puntare sullo smartworking
In Trentino sono 211mila gli addetti tra pubblico e privato che si muovono ogni giorno per lavoro. Il 77% lo fa usando un veicolo privato
“Un incremento del costo del carburante significa decine, centinaia di euro all’anno in più per i trentini che quotidianamente si spostano per raggiungere il luogo di lavoro con il proprio mezzo”. Così Alessia Ambrosi, consigliera provinciale di Fratelli d’Italia, torna sul tema dello smart working. Giovedì 24 marzo Ambrosi ha depositato una proposta di mozione per impegnare la Provincia autonoma di Trento a “valorizzare gli strumenti e le discipline per favorire il ricorso al lavoro agile”. Dieci giorni fa la stessa proposta era stata avanzata dal presidente di Cna del Trentino Luca Demattè.
Come cambierà lo smart working dopo la fine dello stato di emergenza
Lo scorso 3 settembre la Giunta guidata da Maurizio Fugatti ha approvato il Piano strategico di legislatura per la promozione del lavoro agile presso i datori di lavoro pubblici e privati: “Dal lavoro agile al distretto Trentino intelligente”. Nel Piano si parla di una platea di 120mila lavoratori trentini tra pubblico e privato interessati alle varie forme di lavoro agile.
"Un’auto percorre in media poco più di 16 chilometri con un litro di carburante. In questo momento il prezzo alla pompa si aggira sui 2 euro al litro. Ne deriva che, per un pendolare che per 200 giorni lavorativi all’anno si sposta percorrendo 20 chilometri all’andata e 20 al ritorno, il solo costo del carburante sia pari a mille euro". Questo il conto del gruppo di FdI che parla di 170.784 impiegati nelle imprese trentine e 40.500 lavoratori del settore pubblico che si muovono per lavoro. Di questi, il 77% lo fa usando un veicolo privato.
Come sarà lo smart working nel 2022
“Se al pendolare fosse consentito anche dopo la fine del periodo di emergenza (previsto per il 31 marzo, ndr) - spiega Ambrosi - di mantenere una possibilità di smart working per la metà delle giornate lavorative, è chiaro che la spesa risulterebbe dimezzata”. Per FdI c’è poi il tema della produttività: “Per i moltissimi pendolari che si spostano dalle valli alla città di Trento il tragitto può anche superare le 3 ore di viaggio tra andata e ritorno, con lo stress e il rischio d'incidenti che ciò comporta”.
“Infine - conclude Ambrosi - c’è l’impatto positivo sull’ambiente, sul traffico e sulla vivibilità delle nostre città che conseguirebbe da una minor circolazione di veicoli, senza dimenticare la possibilità di coniugare in maniera migliore il lavoro con la propria vita privata. È dunque questo il momento d'insistere sul Piano provinciale sul lavoro agile, coinvolgendo le parti sociali e l’università per definire un quadro sullo smart working efficiente e innovativo sull’onda di quanto appreso negli ultimi due anni di pandemia”.