Caro bollette, Fugatti annuncia 40 milioni per famiglie e imprese
Cgil, Cisl e Uil chiedono di essere convocati: “La misura deve essere ampia, equa e progressiva, aiutando di più chi ha di meno”
Uno stanziamento di 40 milioni di euro da parte della Provincia di Trento per dimezzare le bollette delle famiglie trentine. L’ha annunciato oggi, venerdì 9 settembre, il presidente Maurizio Fugatti a latere della riunione della Giunta provinciale.
Un trentino su 10 a rischio povertà energetica
Il provvedimento verrà finanziato utilizzando i 100 milioni di euro accantonati con la manovra di bilancio di fine luglio proprio per le emergenze (di cui neanche una settimana fa aveva chiesto conto il consigliere di Futura Paolo Zanella) e aiuterà i trentini a far fronte ai mesi di settembre, ottobre, novembre e dicembre.
Secondo le prime stime effettuate dalla Provincia, le famiglie trentine avranno un fabbisogno energetico tra i 200 e i 300 milioni di euro all’anno, mentre per le imprese trentine la spesa energetica si aggira su 1,2 miliardi di euro annui.
Caro energia, in Trentino costi triplicati per le imprese
La decisione è stata accolta con favore dai sindacati che da tempo sollecitavano la Giunta a intervenire: “Sulle misure contro il caro bollette la Giunta fa retromarcia e decide di agire subito, ascoltando finalmente le richieste del sindacato trentino - commentano Cgil, Cisl e Uil -. Non possiamo che essere soddisfatti della fine dell’immobilismo considerata la drammatica situazione di difficoltà in cui si trovano e si troveranno anche nei prossimi mesi moltissime famiglie trentine”.
Le tre confederazioni richiamano però subito all’ordine la Giunta affinché non agisca da sola. “Adesso - scrivono in un comunicato congiunto i segretari generali Andrea Grosselli (Cgil), Michele Bezzi (Cisl) e Walter Alotti (Uil) - ci aspettiamo che il presidente, anche a seguito delle nostre numerose richieste, ci convochi per discutere insieme le modalità di questa misura che per noi deve essere ampia, equa e progressiva, aiutando di più chi ha di meno”.
Tanto per cominciare, Cgil, Cisl e Uil temono già che lo stanziamento di 40 milioni non sia sufficiente: “Chiediamo che la Giunta stanzi la quota più consistente del fondo da 100 milioni di euro per sostenere lavoratori e pensionati - affermano -. È ragionevole pensare a un intervento di almeno 60 milioni di euro”.
Ricordando poi la prima formulazione del bonus bollette che ha tagliato fuori molte famiglie, chiedono di concordare la misura nei contenuti e nelle modalità di attuazione. “Agli interventi emergenziali - concludono i tre sindacalisti - devono affiancarsi misure strutturali come l’indicizzazione dei benefici del welfare provinciale all’inflazione e gli incentivi a famiglie e imprese per gli investimenti nelle rinnovabili e negli impianti fotovoltaici”.