Caporalato nei vigneti dell'Alto Garda: lavoratori sottopagati da fuori provincia
L'indagine condotta dalla Polizia Locale ha fatto luce su una grave situazione di sfruttamento. La Cgil propone certificazioni per le aziende anche sotto il profilo della legalità
La situazione, seppur marginale, di caporalato in alcune zone agricole del Trentino sarà portata al tavolo del settore, al quale partecipano sindacati ed associazioni datoriali, anche in vista del rinnovo del cotnratto che potrebbe arrivare già a fine anno. A dirlo è Lorenzo Gramola, segretario della Flai Cgil intervenendo sull'indagine che ha sollevato il velo su una situazione di sfruttamento del lavoro agricolo nell'Alto garda.
La Polizia Locale ha fermato nei giorni scorsi dei furgoni con a bordo lavoratori stranieri provenienti da fuori provincia e portati in Trentino da una cooperativa bresciana per lavorare nei vigneti con modalità poco chiare e soprattutto con salari molto bassi. In pratica dei pacchetti "tutto compreso", vantaggiosi per le aziende ma evidentemente non per i lavoratori.
La proposta del sindacato, che riferisce di aver già ricevuto diverse segnalazioni sul caso, è quella di istituire una sorta di "registro della legalità" sul modello di quanto già fatto in altre regioni italiane, per certificare le imprese agricole anche dal punto di vista della regolarità dei lavoratori.