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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia

Perché il bonus trasporti è un "incentivo fantasma" (per ora)

Non c'è ancora il decreto attuativo. Si tratta di un passaggio necessario: senza il testo, i beneficiari non possono avere accesso alla misura. Cosa sappiamo finora

Martedì 14 febbraio è scaduto il termine ultimo entro cui bisognava adottare un decreto attuativo per definire i dettagli operativi del bonus trasporti 2023, rinnovato a sua volta da un decreto legge del 14 gennaio scorso. Il testo in questione non è ancora arrivato: questo vuol dire che è tutto fermo e l'agevolazione non può ancora essere richiesta dagli utenti dei mezzi pubblici. A occuparsi dei decreti attuativi sono i ministeri competenti, cioè i ministeri del lavoro, dell'economia e dei trasporti. I lavori, però, sono in ritardo. Il decreto attuativo è necessario: senza, per i beneficiari non sarà possibile accedere al contributo di 60 euro per l'acquisto degli abbonamenti per i servizi di trasporto pubblico locale, regionale e interregionale o per i servizi di trasporto ferroviario nazionale. Per lo sconto, dunque, bisogna attendere. Fino a quando? Per il momento è difficile definire una data precisa, perché a volte i processi per l'attuazione definitiva delle misure decise dal governo sono lunghi e, come in questo caso, sforano i tempi indicati nella norma.

L'incentivo, specifica il sito bonustrasporti.it.lavoro.gov.it alla sezione dedicata alle Faq, punta a sostenere il reddito ed è a contrasto di un potenziale impoverimento. In un primo momento questa agevolazione, varata lo scorso anno dal governo Draghi, poteva essere richiesta da persone fisiche con un reddito entro i 35mila euro. Tuttavia, in seguito il tetto di reddito è stato abbassato a 20mila dal governo Meloni. Il bonus deve essere utilizzato, acquistando un abbonamento, entro il mese solare di emissione. L'abbonamento può iniziare la sua validità anche in un periodo successivo. È possibile fare domanda per sé stessi o per un beneficiario minorenne a carico. Il richiedente accede con Spid o carta d'identità elettronica (Cie) e indica il codice fiscale del beneficiario (ad esempio il genitore può richiedere il bonus per il figlio minorenne).

Nei mesi scorsi, la misura aveva riscosso un buon successo. Al fondo iniziale di 79 milioni, il governo Draghi aveva aggiunto nuove risorse per arrivare a quota 180 milioni. La domanda poteva essere presentata sulla piattaforma tramite sito web fornendo le proprie indicazioni, come nome e cognome del beneficiario, codice fiscale e reddito complessivo. Questa, almeno, era la procedura prevista nel 2022. Il decreto attuativo dovrà stabilire i dettagli relativi al bonus e dettare le modalità per fare la richiesta quest'anno.

Fonte: Today

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