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Benzina, lo sconto di 30 cent al litro dura un mese: cosa succede dopo Pasqua

Il taglio continua fino al 21 aprile. Ma una norma consente al governo di rideterminare le aliquote con un decreto ministeriale

Il pieno in media costa 15 euro in meno rispetto a due giorni fa. Il taglio deciso dal governo ed entrato in vigore martedì 22 marzo è stato recepito sui listini dei prezzi dei carburanti alla pompa. Nel primo pomeriggio di ieri, a quanto appreso dalla Staffetta, Eni, IP, Q8 e Tamoil hanno tagliato i prezzi consigliati di benzina e gasolio di 30,5 centesimi al litro (25 di accisa cui si aggiungono altri 5,5 di Iva sull'accisa). Per Eni e Q8 taglio di 5,7 cent sul Gpl (4,7 cent più Iva), per IP e Tamoil di 5,5 cent.

Il risultato è che questa mattina i prezzi si sono assestati, in media nazionale, poco sopra quota 1,7 euro/litro per la benzina e il gasolio e intorno a 0,85 euro/litro sul Gpl. Sulle medie dei prezzi praticati alla pompa elaborate sulla base dei dati dell'Osservaprezzi del ministero dello Sviluppo economico (Mise) i ribassi sono ancora molto limitati, sia perché i prezzi sono relativi a ieri a non a stamattina, sia per possibili ritardi nella comunicazione dei prezzi da parte dei gestori al ministero.

Al fisco del carburante l’accoppiata di decreto ministeriale e decreto legge taglia prezzi di lunedì 21 marzo dedica un miliardo di euro. Rispetto ai prezzi medi registrati lunedì dall’ultimo monitoraggio Mise, lo sconto è del 14,3%, con oscillazioni minime fra benzina e gasolio che ormai viaggiano appaiati sul tabellone dei prezzi. Il peso del fisco nel serbatoio si riduce del 27,3% per la benzina e del 30,5% per il gasolio, e questo freno ad accise e Iva copre il 73,6% degli aumenti registrati da inizio anno per la benzina e il 56,6% per il diesel.

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Lo "sconto" è valido per un mese. Dopo Pasqua si vedrà. Probabile un intervento ulteriore da costruire negli spazi fiscali che il governo vorrà aprire con il Def atteso la prossima settimana. Lo sconto di 30,5 cent al litro dura fino al 21 aprile. Ma una norma consente al governo di rideterminare le aliquote - e dunque prorogare o ampliare gli sconti - con un semplice decreto ministeriale, anche con cadenza mensile. 

Il governo poi introduce buoni carburante esentasse da 200 euro che le aziende possono erogare nel 2022 ai loro dipendenti in aggiunta ai 258,23 euro oggi consentiti dalla legge. La platea interessata è di 165 mila lavoratori.

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