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Economia

Piste da sci: l'Austria pensa di aprire se non arriveranno indennizzi dall'Europa

Il problema, da regionale diventa europeo: ora l'Austria si dichiara pronta ad aprire gli impianti

Piste chiuse o aperte? Il fronte della "battaglia dello sci" diventa europeo. Dopo l'intervista a Otto e Mezzo dove il premier Conte ha detto di essere in costante contatto con Macron, Merkel e Kurz per una gestione europea del problema quest'ultimo risponde sfilandosi e passando la palla a Bruxelles. L'Austria avrebbe infatti comunicato di voler aprire gli impianti già a dicembre, se non dovessero arrivare dall'Europa indennizzi pari all'80% delle perdite.

Una strategia, quella del "tu mi chiudi, tu mi paghi", già vista in Italia su altre questioni, mentre sullo sci sembra che le regioni alpine, anche quelle attualmente rosse, spingano per un'apertura a tutti i costi. Anche il presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti non ha nascosto, in conferenza stampa, che se la situazione dovesse continuare ad evolversi verso una lieve diminuzione dei contagi, come i dati attuali fanno sperare, non ci sarebbe nessun problema ad aprire gli impianti.

La questione, però, è diventata europea e ora, anzichè rivolgersi a Roma, anche Fugatti punta dritto a Bruxelles: "Siccome il Governo Conte ci ha detto che il tema è europeo, allora deve essere l'Europa a prendere posizione. Se l'Europa ci dirà che le piste da sci non potranno essere aperte, al netto di una situazione sanitaria che lo dovrebbe permettere, qualcuno deve anche occuparsi di garantire i ristori a queste attività". Il vicino Alto Adige, più cauto, pensa di aprire la stagione in dicembre ma solo per i residenti. 

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