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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia

Poca liquidità e aumento dei costi delle materie prime. CNA: “Necessario prorogare gli aiuti straordinari”

Corrarati: “Dobbiamo insegnare alle imprese a dialogare con il sistema bancario”

La Commissione europea ha inviato agli Stati membri la proposta di proroga al 30 giugno 2022 del quadro temporaneo degli aiuti di Stato, il cosiddetto Temporary Framework, ovvero delle misure straordinarie adottate per sostenere le imprese a fronte degli effetti della pandemia la cui scadenza è prevista per il 31 dicembre del 2021.

In particolare, la proposta della Commissione di Bruxelles prevede la proroga, pur limitata, delle misure esistenti, per garantire alle imprese ancora in difficoltà di avere il necessario sostegno, e l’eliminazione graduale delle misure stesse, in considerazione delle oggettive differenze nell’incidenza degli effetti della pandemia sui diversi settori. Al contempo, il documento proposto alla valutazione degli Stati membri prevede misure di sostegno agli investimenti e alla solvibilità del sistema imprenditoriale per accelerare la ripresa in corso. 

“Scarsa liquidità e costo delle materie prime alle stelle mettono a dura prova le nostre imprese” così il presidente di Cna regionale Claudio Corrarati che aggiunge: “In questo quadro ben venga quindi la proposta di proroga della Commissione Ue. È necessario adottare strumenti in grado di mettere le imprese che hanno aumentato l’indebitamento nelle condizioni di fronteggiare le esigenze di liquidità e di superare le difficoltà che potrebbero derivare dalla vicina eliminazione della moratoria e del potenziamento del sistema delle garanzie pubbliche. Parallelamente, servono strumenti più incisivi, che sappiano generare una effettiva accelerazione della ripresa, mirati a favorire investimenti funzionali alla crescita della competitività del nostro sistema produttivo”.

Nei mesi scorsi un’indagine sul credito promossa dalla Cna aveva appurato che senza una proroga della moratoria sui prestiti, oltre un’impresa su tre - quindi almeno 25.000 nella nostra regione - non sarebbe in grado di rispettare gli impegni e quasi la metà avrebbe molte difficoltà. Corrarati sottolinea anche il ruolo delle cooperative di garanzia del Trentino e dell’Alto Adige: “Esse devono diventare partner delle imprese e insegnare loro il modo migliore per approcciarsi al sistema bancario”.

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