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Sostegni 2023

La Giunta provinciale "indicizza" l'assegno unico: cosa cambia

È la novità introdotta dalla Giunta provinciale di Trento, dopo essersi riunita venerdì 13 gennaio

Adeguare i valori dell'assegno unico in relazione al carovita, all'aumento dei costi in capo alle famiglie con difficoltà economiche o con familiari con invalidità. È la novità introdotta dalla Giunta provinciale di Trento, dopo essersi riunita venerdì 13 gennaio. Una decisione che vede la Provincia "indicizzare" l’assegno unico provinciale per le domande in pagamento nel primo semestre 2023.

Cosa cambia

Dunque, la rivalutazione ammonta al 4% per la quota A (sostegno al reddito) e per la quota B1 (famiglie con figli) e al 6% per la quota B3 (famiglie con invalidi). Il costo dell’operazione ammonta a circa 2 milioni di euro. Tuttavia, è bene ricordarlo, non si tratta di un "aumento a regime", ma riguardai l primo semestre del 2023, per valutare l'evoluzione dei prezzi nei primi mesi dell'anno. 

"L’obiettivo - come precisa il presidente della Provincia Maurizio Fugatti - è quello di adeguare i valori dell’assegno unico in particolare in relazione all’andamento dell’inflazione e all’aumento dei costi a carico delle famiglie con maggiori difficoltà economiche o con presenza di familiari invalidi".

Un intervento necessario, per la Giunta, in sostegno alle famiglie. Si tratta di un ulteriore e necessario intervento - sottolinea l’assessore allo sviluppo economico, ricerca e lavoro Achille Spinelli - a integrazione di quanto già fatto con il bonus energia attivato attraverso l’assegno unico provinciale, che ci ha permesso di compensare la crescita del costo dell’energia. Ora, con questa indicizzazione, sempre con l’assegno unico andiamo a completare l’adeguamento all’incremento dei prezzi per le categorie economicamente più fragili".

Un'esigenza manifestata anche dai sindacati

Recentemente i sindacati trentini si erano battuti anche per un adeguamento, appunto di questo sostegno, ma non solo. "L’indicizzazione dell’assegno unico è una misura positiva, che finalmente va incontro a migliaia di famiglie con figli messe in grande difficoltà dall’aumento dei prezzi e dall’inflazione - affermano i segretari provinciali di Cgil Cisl Uil, Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti  -. C’è voluto quasi un anno di richieste, sollecitazioni e mobilitazioni, ma la perseveranza paga". 

Le tre sigle hanno infatti ricordato che la prima richiesta, in questo caso, era stata avanzata a Piazza Dante a marzo del 2022. "È stato fondamentale continuare a insistere ed è stato importante il supporto arrivato anche dalle associazioni familiari trentine e in particolare da Paola Pisoni (Forum delle associazioni familiari) e Massimo Sebastiani (Associazione Famiglie numerose) che hanno condiviso e appoggiato questa proposta comune" continuano i segretari.

Le richieste sindacali sono, però, state accolte solo in parte. Per Cgil Cisl Uil è importante che la Giunta compia un ulteriore passo in avanti rendendo strutturale l’adeguamento. "È necessario prevedere in legge un adeguamento automatico e annuale al tasso di inflazione dell'indicatore Icef, per l’edilizia sociale e per gli importi dell'assegno unico provinciale come accade già per l'assegno unico universale statale e continueremo ad insistere anche su questo piano" concludono Grosselli, Bezzi e Alotti.

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